Stuprata dal branco, insultata sui social. Orrore a Salerno

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San Valentino  Torio, provincia di Salerno. Una ragazzina di 16 anni fa una passeggiata, è sera. Cinque ragazzi si avvicinano, la accerchiano. È in trappola. La conducono in un garage e la stuprano per un’ora. Quando tutto è finito, la ragazzina sconvolta, raccoglie il suo dolore e corre a casa. I genitori chiamano i carabinieri e denunciano, nel frattempo lei viene ricoverata in ospedale, dove vengono riscontrati chiari i segni della brutale violenza di gruppo. Ancora violenza, uno stillicidio, nella provincia di Salerno con questo ennesimo episodio, salgono a tre le vittime in poco meno di venti giorni. Il branco aveva colpito sulla spiaggia ai danni di una trentenne e un anziano di 80 anni aveva violentato una bambina di 11 pochi giorni dopo. Gli aggressori della ragazzina, avevano tutti età compresa tra i 15 e i 17 anni. Violenza nella violenza,  orrore nell’orrore, sui social,  specialmente Facebook, il profilo della povera ragazzina è stato presa di mira da parenti e amici dei familiari degli aggressori, lo scrive Mattino di Napoli,  riportando delle frasi di una violenza inaudita ” avete visto come si concia quella lì “, “se fate le tro*e questo meritate” e via discorrendo . Parole sconcertanti, un tentativo becero e meschino di colpevolizzare la vittima, di processare la vittima che è rea di essere Donna, perché di quello si tratta, nella bestiale concezione maschilista, che riporta indietro la società di decenni, se capita qualcosa di brutto ad una donna è perché lei l’ha voluto. Intanto, i ragazzi sono stati portati in caserma tra la vergogna dei genitori  (che comunque qualche domanda se la dovrebbero porre) pianti e svenimenti. Sono accusati di violenza sessuale di gruppo e sequestro di persona. È stato chiesto l’arresto e una pena dura, che sia da esempio e serva da deterrente. È inconcepibile che succedano ancora episodi del genere, eppure ci sono ancora tante persone che non denunciano,  ancora tante donne si chiudono dentro il proprio dolore,  il proprio silenzio e nelle vergogna,  perché non è facile denunciare di per sé, perché spesso la vittima si colpevolizza,  se poi la colpevolizza anche la società, allora è facile capire bene il grande disagio. Non è facile denunciare, ma non è facile nemmeno raccontare, specie durante il processo. Non è facile sostenere lo sguardo della gente che giudica in questa società malata. In questa società, che meno di 50 anni fa, permetteva agli uomini di togliere la vita alla propria compagna se quest’ultima tradiva, il delitto d’onore. E sarebbe bene ricordarlo a certa gente, quando parlano di inciviltà di altre culture.

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