A Ventimiglia torna la paura del Blue Whale. Questa mattina verso mezzogiorno un ragazzo di 16 anni si è gettato dalla finestra della sua classe, situata al secondo piano. Il ragazzo ha fatto un volo di 6-7 metri, procurandosi una serie di contusioni e fratture, ma per fortuna non è in pericolo di vita.
Durante la mattinata sembrava tranquillo, non aveva mostrato nulla di strano. Quando l’insegnante di scuola e diritto è uscita per fare una fotocopia, il ragazzo ha deciso di buttarsi dalla finestra. Ha chiesto a un suo compagno di classe di filmarlo con il telefono, che gli ha risposto:”Ma sei scemo?” ed è corso a cercare l’insegnante.
Purtroppo nel frattempo il sedicenne si era già buttato. Lo studente è rimasto cosciente e, secondo alcune testimonianze, una volta caduto si sarebbe velocemente rialzato. Dopo aver compiuto una decina di metri a piedi si sarebbe di nuovo accasciato a terra. Sul luogo è intervenuto il personale del 118 che gli ha chiesto se qualcuno lo avesse spinto: “No, mi sono lanciato, cercavo un momento di gloria, non sapevo che il pavimento fosse così scivoloso“. In seguito è giunta la polizia per indagare sulle modalità della vicenda.
L’ipotesi del Blue Whale
Una possibile spiegazione del gesto potrebbe risiedere nel gioco Blue Whale, che dalla primavera scorsa è stata al centro dell’attenzione pubblica italiana e internazionale. Il gioco, se così si può definirlo, consiste in una prova al giorno per 50 giorni e mirano a ledere la sanità mentale del giocatore. Incidersi le braccia con delle lamette, svegliarsi nel cuore della notte per vedere film che inducono alla depressione sono solo alcune di queste prove. Tutto per condurre alla prova finale: il gesto estremo del suicidio. Proprio ieri Le Iene hanno mostrato un servizio sul fenomeno, suscitando una nuova polemica.
La paura della sospensione
Una volta ascoltati docenti e famiglia, gli inquirenti propendono per un’altra teoria. Il ragazzo era in cura psichiatrica da qualche anno e l’ultima diagnosi del 2013 gli aveva certificato anche disturbi dell’apprendimento. Non aveva mai dato problemi, ma nelle ultime settimane ha mostrato un disagio maggiore, forse dovuto alla momentanea assenza della sua psichiatra. Aveva infatti cercato di aggredire un compagno di classe accusandolo di avergli lanciato una gomma addosso.
Dopo quell’episodio si era assentato da scuola per una settimana, per riprendere poi a seguire le lezioni in modo regolare. Tra oggi e domani si sarebbe dovuto discutere di possibili provvedimenti disciplinari nei suoi confronti per motivi comportamentali. Forse ha deciso di reagire all’ipotesi di sospensione gettandosi dalla finestra.
Camilla Gaggero