Strutture fake arrivano in Olanda. Si tratta di elementi architettonici come torri, campanili o guglie, in realtà posticce e destinate ad ospitare le tanto odiate antenne del 5G. Un gesto che apparirebbe insensato o estremo, ma che in realtà è motivato. Proprio in questo Stato il gruppo “Stop5GNL” si è radicalizzato, sabotando e addirittura dando fuoco ai ripetitori.
L’ira si è riversata sugli operatori di telefonia, che metterebbero a rischio la salute pubblica, attraverso l’esposizione alle onde elettromagnetiche. Il 5G infatti, è una rete di ultima generazione nata dal potenziamento della rete 4G LTE, che si sostituirà alla fibra. In Olanda il potenziamento della rete ha portato ad un aumento esponenziale delle antenne. Dal 2013 al 2020 il numero delle antenne nelle città olandesi è passato da 25.000 a 47.000. Numeri che sono destinati a salire con l’avvento del 5G.
Le proteste dei cittadini a L’Aia
Il gruppo ha tentato in ultima istanza di denunciare il governo, recandosi al tribunale de L’Aia otto mesi fa. Tuttavia anche in quella sede l’istanza è stata respinta, riportando i dati dell’ICNIRP. Questi stabiliscono che se l’esposizione ai campi elettromagnetici rimane al di sotto dei limiti prescritti, non vi saranno problemi per la salute. Dopo un’accurata analisi, pare che lo stato olandese si stia muovendo proprio all’interno di quei confini. Ma l’esito della causa non è bastato a calmare gli animi dei cittadini, che hanno continuato a protestare. Ed ecco che arrivano le strutture fake.
Strutture fake in risposta alle proteste
Pare che il progetto di incrementare la copertura sul territorio non si sia arrestato. Ma le antenne non possono non saltare agli occhi infervorati dei cittadini. Per questo si è pensato a strutture fake. Guglie, torri e campanili travestiranno le antenne, che in questo modo passeranno inosservate, evitando lo scoppio di crisi sociali. Il fine giustifica i mezzi? Rimane teatrale la creazione di antenne scenografiche in Olanda, ricoperte da strutture fake.
Elena Marullo