Stress, questa grande impresa
Uno dei principali fattori di promozione della crescita per questo mercato è lo stress quotidiano della vita e che continua ad aumentare. Questa è un’era in cui le esigenze di stile di vita moderno e modernizzazione hanno un costo e con una serie di limitazioni. La cultura moderna arriva con la paura di essere disoccupati, un carico di lavoro più pesante, problemi personali e professionali, turni notturni, scadenze strette e così via.
Queste sfide quotidiane che un individuo deve affrontare per un lungo periodo di tempo insieme a stili di vita malsani provocano molti disturbi mentali, tra cui l’ansia e lo stress.
Ogni anno in Europa, quasi il 25% della popolazione soffre di depressione o ansia. Ad essere più colpiti sono soprattutto i più giovani. A tal proposito, negli ultimi anni, molte start-up hanno sviluppato soluzioni tecnologiche per liberarci da “tali insidie”. Questa fiorente industria può soddisfare un’esigenza importante.
Le stime suggeriscono che circa il 29% delle persone sperimenterà un disturbo mentale nella loro vita. I dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) mostrano che molte di queste persone – fino al 55% nei paesi sviluppati e all’85% in quelle in via di sviluppo – non ricevono le cure di cui hanno bisogno. Le app mobili per la salute potrebbero aiutare a colmare il divario.
Data l’ubiquità degli smartphone, le app potrebbero servire come un’ancora di salvezza digitale – in particolare nelle regioni rurali e a basso reddito – mettendo un terapista portatile in ogni tasca. Le organizzazioni di sanità pubblica hanno aderito al concetto. Nel suo piano d’azione per la salute mentale 2013-2020, l’OMS ha raccomandato “la promozione della cura di sé, ad esempio attraverso l’uso di tecnologie elettroniche e mobili per la salute.
Secondo uno studio di Arizton, negli Stati Uniti la gestione dello stress è il segmento più promettente del mercato del benessere. Tra le 10 migliori app per la salute, nell’App Store di Apple, quasi la metà è dedicata al relax. Un esempio di questo successo è Calm: una delle più popolari applicazioni di meditazione americane . La start-up, creata nel 2012, è arrivata sul mercato europeo nel 2018 e ha quadruplicato le entrate in un solo anno.
Similmente nella Silicon Valley, il disagio ambientale ha trascinato alcuni imprenditori in questo nuovo mercato, ormai fonte di gestione dello stress. La risposta della Silicon Valley, per affrontare i mali dei lavoratori delle nuove tecnologie, è stata: sono necessarie molte più nuove tecnologie.
La lotta contro l’ansia
La tecnologia si sta muovendo molto più velocemente della scienza. Sebbene ci siano prove che app testate empiricamente e ben progettate per la salute mentale possano migliorare i risultati per i pazienti, la stragrande maggioranza rimane non studiata. Possono essere efficaci ma allo stesso modo non efficaci e persino dannose.
Sta di fatto che scienziati e funzionari sanitari iniziano a studiare i loro potenziali benefici e insidie in modo più approfondito, ma c’è ancora molto da imparare e poca guida per i consumatori. Essere in grado di controllare i progressi attraverso il monitoraggio e l’analisi di questi dati di meditazione, ad esempio, può minare il principio stesso di queste soluzioni. Alcune soluzioni fanno un ulteriore passo avanti. Ne è da esempio SuperBetter.
L’applicazione offre una serie di mini sfide da svolgere ogni giorno per migliorare: parlare con uno sconosciuto, allontanarsi dal divano, spostare le gambe, prendersi del tempo per sé, mangiare un pasto equilibrato. Tutto ciò consente guadagnare punti di resilienza, socievolezza. Si sa la gamification ha il vantaggio di motivare gli utenti. Ma il rovescio della medaglia è che può anche renderli dipendenti. Un po’ controproducente per soluzioni che dovrebbero portare al benessere.
Un altro esempio è il casco Melomind, dotato d piccoli sensori metallici promette uno stato di profondo rilassamento. Ti immerge in un’atmosfera sonora che mescola suoni della foresta a melodie elettroniche. Quando i suoni elettronici sono più forti, significa che non si è più in uno stato di rilassamento, ma in uno stato attivo.
Questo è il principio del neurofeedback (feedback neurale) dell’app: seguire i segnali elettronici dal cervello in tempo reale. In particolare le onde alfa che indicano uno stato di profondo rilassamento. La tecnica, ancora sperimentale, è offerta in alcuni ospedali. myBrain Technologies, la società che progetta Melomind, la rende accessibile al pubblico per la somma di 399 euro.
Psichiatria tascabile: le mobile app per la salute mentale sono esplose sul mercato, ma poche sono state accuratamente testate
Per lo psichiatra Emmanuel Chevallier, tali tecnologie possono rivelarsi un’arma a doppio taglio. Sostiene che potrebbero si aiutare i pazienti come una “sorta di caregiver”, ma richiedono una gran cautela. Il medico considera una persona al di là di un sintomo isolato che spesso è l’albero che nasconde la foresta. Dietro l’ansia c’è una persona, la sua esperienza, il suo ambiente. Nella psichiatria è una considerazione globale che viene portata in ogni situazione.
Inoltre, l’efficacia di queste varie tecnologie è lungi dall’essere provata. Pochissimi di essi si basano su validi studi scientifici. E quando i ricercatori indipendenti esaminano la domanda, i risultati non sono sempre brillanti.
“Mindfulness”, un studio condotto nel 2015, ha identificato 700 app. Di cui, 94 erano duplicati, 6 non erano accessibili e 40 non erano in inglese. Delle restanti 560, 23 app soddisfavano i criteri di inclusione e sono state riviste.
L’obiettivo di questo studio era quello di condurre una revisione sistematica delle app mobile per iPhone basate sulla consapevolezza. Oltre che valutarne la qualità utilizzando una scala di valutazione di esperti. La Mobile Application Rating Scale (MARS). Che ha anche lo scopo di descrivere le funzionalità delle app di mindfulness selezionate.
Il punteggio mediano MARS era 3,2 (su 5,0), che ha superato il punteggio minimo accettabile (3,0). L’app Headspace ha ottenuto il punteggio medio più alto (4.0), seguito da Smiling Mind (3.7), iMindfulness (3.5) e Mindfulness Daily (3.5). C’era un alto livello di affidabilità tra i due valutatori MARS.
La ricerca è stata effettuata nel marketplace di iTunes e Google Apps. Sono state incluse le app che hanno fornito formazione sulla consapevolezza. Escludendo quelle contenenti solo promemoria, timer o tracce di meditazione guidate. Un esperto ha esaminato e valutato la qualità delle app utilizzando l’impegno, la funzionalità, l’estetica visiva, la qualità delle informazioni e le sottoscale soggettive di MARS. Un secondo operatore ha fornito valutazioni MARS sul 30% delle app ai fini dell’affidabilità inter-operatore.
Nel 2018, un altro studio ha valutato la sostituzione dell’app Headspace con semplici esercizi di respirazione. I risultati hanno mostrato che non c’erano differenze significative tra i due. In breve: a che serve ingombrare un’applicazione, alcune delle cui caratteristiche sono addebitabili, inoltre, quando esistono tecniche libere?
Benessere o dispositivo medico?
Un altro problema: la vaghezza che queste tecnologie mantengono tra benessere e dispositivo medico . La legislazione riconosce come dispositivo medico qualsiasi strumento, apparecchio, attrezzatura, software, impianto, destinato dal produttore ad essere utilizzato. Da solo o in combinazione. Per uno o più dei seguenti scopi medici: diagnosi, prevenzione, controllo, previsione, prognosi, trattamento o mitigazione di una malattia.
Ciò implica, in particolare, un approccio di qualità da attuare, incentrato principalmente sulla gestione del rischio con in particolare le certificazioni agli standard internazionali.
Molte soluzioni tecnologiche anti-ansia rientrano nella definizione di dispositivo medico. Ma pochi adottano le misure normative necessarie per essere riconosciuti come tali. È un processo lungo e costoso. Molti addetti ai lavori evitano questo approccio rimanendo nel discorso del benessere e fanno i conti con la vaghezza associata in termini di sicurezza ed efficienza.
Per distinguersi dalla massa, mybrain Technologies sta conducendo uno studio scientifico con l’Istituto per il cervello e il midollo spinale. Dove mostra che la produzione di onde alfa (segno di rilassamento) aumenta significativamente quando viene usato regolarmente Melomind.
La società intende ottenere la certificazione per far riconoscere Melomind come dispositivo medico. Inizialmente il casco era una soluzione benessere per rilassarsi senza patologie particolari.
Lo sfruttamento dei dati sulla salute mentale
La deriva finale evidenziata da alcuni esperti è quella relativa allo sfruttamento dei dati sulla salute mentale. Informazioni che generalmente si ritiene opportuno conservare tra il paziente e il terapeuta, piuttosto che lasciarle a disposizione di aziende private.
Nel 2019, uno studio su 36 delle app mobili più votate sui bui per la depressione e la cessazione del fumo ha mostrato che 29 di loro inviavano dati a Google o Facebook e solo 12 si rapportavano alle condizioni d’uso. Precedentemente, nel 2018, un altro studio ha mostrato che solo il 50% delle applicazioni mobili ha studiato dati sanitari condivisi in modo sicuro mentre l’80% ha condiviso tali informazioni con società terze.
Nell’Unione europea, il GDPR (regolamento generale sulla protezione dei dati) protegge parzialmente gli utenti dallo sfruttamento dei loro dati sanitari. L’assenza di limiti, propria della rete, se da un lato, offre infinite potenzialità di crescita e conoscenza, dall’altro richiede responsabilità e consapevolezza nel suo impiego. Del resto, lo sfruttamento delle informazioni personali viene già utilizzato a livello commerciale per condizionare scelte individuali e collettive, annullando l’unicità dell’individuo, il suo valore.
L’importanza di garantire un dominio sul patrimonio informativo dell’individuo, insieme ad una maggiore consapevolezza nell’impiego dei nostri dati personali in una “società digitale”, risultano elementi essenziali. Al fine di proteggere il nucleo fondamentale delle libertà della persona, in un’epoca, come quella attuale, in cui l’utilizzo e lo scambio di informazioni per diverse finalità ha raggiunto il suo picco. Ed è destinato ad aumentare esponenzialmente.
Felicia Bruscino
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