La street art ancora oggi è divisa tra chi la definisce arte e chi vandalismo. Indubbiamente nata come espressione fuori dal consueto, al di là dell’imperativo categorico dell’arte confinata nelle gallerie e nelle grandi esposizioni, è passata di diritto nella sfera delle arti visive. Nonostante conservi ancora la sua prerogativa più originale di viaggiare spesso in clandestinità, sotto forma di protesta.
Il limite fra arte e vandalismo e tra bellezza e illegalità è stato rischiarato più volte da artisti di fama mondiale. Ad esempio come: Tellas, Banksy, Blu e tanti altri. Nessuno mai penserebbe mai di accusarli di vandalismo, perché? Perché i loro disegni sono opere d’arte che inducono a riflettere sulle difficoltà e i successi della società attuale. Destando in ognuno di noi il desiderio di pensare a ciò che ci circonda non solo idealmente, ma anche fisicamente.
Negli ultimi anni ha riscosso sempre più seguito e da piccolo fenomeno di nicchia è diventata un vero e proprio movimento culturale. In Italia da nord a sud, sino alle isole la Street Art vivacizza i nostri quartieri e ci invita a riflettere sulla vita della città. Vagando per le città facilmente ci si può imbattere in una gigantesca opera. Il panorama artistico italiano sul fronte della Street Art è popolato da numerosi autori, ognuno con il proprio stile inconfondibile e un messaggio da trasmettere al pubblico.
Ma quali sono le opere e gli artisti assolutamente da conoscere?
Bansky e Alice Pasquini a Napoli
A cominciare da Napoli le opere degne di nota da segnalare ed ammirare sono innumerevoli. E di certo non poteva mancare quello che, al momento, è considerato l’unico pezzo ancora visibile di Banksy in Italia. Si tratta dell’unica opera certa in Italia dello street artist inglese e si trova in piazza Gerolomin. La Madonna con la Pistola.
La vergine di Banksy ha una revolver sul capo e ha lo sguardo rivolto in altro, verso un’altra madonna. Quella raffigurata in una edicola votiva, che non c’è più, collocata a pochi distanza quando lo street artist realizzò l’opera. Un raffinato parallelismo, se non tra sacro e profano, quantomeno tra sacro e dissacrante.
Alice Pasquini: la romana ancora fedele all’utilizzo delle bombolette spray, ha affinato la sua arte raggiungendo risultati di altissimo livello. Molto attiva in tutte le più grandi città d’Europa e del mondo, l’artista ha sviluppato particolari interessi per le emozioni umane. In particolare per quegli effimeri sentimenti che nascono in ognuno di noi nel momento in cui si incontra per strada uno sconosciuto.
Lo stile della street artist è inconfondibile e spontaneo, delicato e allo stesso tempo incisivo. Caldo e freddo insieme. Una delle tante opere a Napoli si trova in Calata Trinità Maggiore. Capelli corti, occhi chiusi mentre una mano porta alle labbra una sigaretta.
Blu a Campobasso
Il marchigiano Blu è senza alcun dubbio il maggior esponente italiano. Attivo fin dalla fine degli anni Novanta, ha iniziato la carriera come writer, principalmente nei dintorni dell’accademia delle Belle Arti di Bologna. A Campobasso nei pressi del terminal dei bus, in occasione del Draw The Line Festival nel 2011, realizzò un magnifico murales. Il Soldato dove si assiste alla preparazione di un giovane soldato attraverso l’asportazione del suo cervello.
Provocatoria e irriverente opera muraria contro la guerra che si esprime chiaramente. Raffigura un semplice uomo che diviene un soldato perfetto una volta manipolato.
Nemo’s a Milano e Messina
Una delle figure più innovative e originali nel panorama della stree art. La sua arte, per quanto celi un evidente messaggio di protesta sociale, assimilabile per certi versi a quello di Blu, ricerca innanzitutto un’armonia della composizione. Tra l’estetica e l’emozione trasmessa dalle sue opere, ottenuta attraverso volti sfigurati e uomini deformi messi a nudo nella propria mediocrità.
In una vecchia fonderia abbandonata, di Milano Business: un omino ben vestito che raccoglie monete cadute a terra. Un gigante attonito con logore intenzioni. Collage realizzato con carta riciclata e vernice acrilica, vecchi post-it di ordini di un ristorante, quotidiani abbandonati.
A Messina nel 2015 è stato realizzato Without Name. Con quei quattro corpi nudi l’arista rappresenta, attraverso una metafora surreale, la totale e assurda incoscienza che i giornali e la diplomazia usano per parlare del tema delle morti nel mare. Descrive uno stato insano imbevuto di egoismo, dove le morti in mare sono oscurate da sterili discussioni su come i migranti possono creare molto disagio alle nostre condizioni.
Tellas in Sardegna
I lavori di Tellas sono ispirati e influenzati dal luogo in cui nasce, porta sui muri delle città ricordi del paesaggio costiero sardo che si traducono in grandi opere. In bilico tra l’astrattismo e il design di tessuti glamour. Ad Aggius una piccola città situata nel cuore della Gallura l’artista ha realizzato un trittico di murales.
Le tre opere sono influenzate dal luogo in cui nascono, lo street arist ha raccolto a piene mani dal proprio immaginario realizzando tre interventi caratterizzati da approcci e stili differenti. Behind gioca con il paesaggio naturale intorno ad Aggius riprendendone forma e sviluppo. Gallura Sunset esalta il sole e la natura del posto e Wool and Grids è ispirato ai tradizionali tappeti locali.
Agostino Iacurci a Torino
Il giovane foggiano Agostino Iacurci street artist, illustratore e muralista presenta uno stile lineare ed estremamente comunicativo. I suoi lavori sono caratterizzati da colori tenui e pochi dettagli, simpatici personaggi dalle enormi dimensioni. Personaggi spesso intenti in azioni tipiche della quotidianità, immersi in un immaginario onirico e a tratti volutamente infantile.
A Torino in via Lugaro di fronte alla sede del quotidiano La Stampa il giovane ha realizzato nel 2012 AbitHoudini. Un murales concepito come un racconto ispirato ad un prestigiatore. Un uomo così tanto assuefatto dai trucchi da riportarli nell’esistenza quotidiana.
Peeta a Venezia
I lavori di Peeta sono caratterizzati da uno stile inconfondibile, influenzato dalla scultura e dal design industriale. Noto in tutto il mondo grazie alla sua personale forma di pittura 3D. Una pittura che illude e diventa scultura. Sfumature di colore, giochi percettivi, disallineamenti, sono alla base di un progressivo svelamento della personalità e della volontà di trasmettere un messaggio.
A Venezia presso lo spazio abbandonato del Teatro Marinoni, reso agibile, ospita un murales che si snoda spaziale ed invadente in un accenno turchese che si tinge di viola.
Cos’è la Street Art
Prima di ogni cosa è una manifestazione sociale, culturale e artistica diffusa in tutto il mondo. Basata, fondamentalmente, sull’espressione della propria creatività mediante interventi diretti sul materiale urbano. Oggi la street art può essere intesa in due modi a livello saggistico e critico. Presente già nei testi degli anni ’90 di Gillo Dorfles e di altri critici fondamentali dell’arte contemporanea.
Dove per street art s’intende: tutto ciò che riguarda la poetica urbana. Anche il writing, così erroneamente contestualizzato, potrebbe rientrare all’interno della street art. Street art oggi è il termine che va ad identificare quella che è l’evoluzione di un’arte che nasce per strada. Quindi l’evoluzione del writing che ha irrotto sulle strade sotto forma di lettering, più correttamente chiamato tag.
Dal writing si è passati alla street art che è qualcosa che nasce e si diffonde in termini del tutto figurativi. Quindi si parla di immagini che rappresentano soggetti che possono essere: femminili, maschili, animali, icone pop, etc.. La modalità di diffusione è la stessa, la medesima del writing. Anch’essa come il writing nasce per strada, con una sostanziale differenza: perde l’aggressività del writer.
Non ha una rabbia interna, non ce l’ha con nessuno, non sporca un muro con l’intento di protestare violentemente. La street art non vive più soltanto sul muro, all’inizio, ma userà una diffusione diversa che è il poster. Nasce quindi la poster art, nasce la stencil art.