La notizia è giunta stamane, il Ministero dell’Economia e la Guardia di Finanza hanno provveduto al blocco di 152 siti web appartenenti alla categoria streaming pirata, responsabili della diffusione di contenuti protetti dai diritti d’autore.
Questa operazione è stata definita, vista l’entità numerica dei siti web, l’operazione di blocco più imponente d’italia.
I Nuclei specializzati della Guardia di Finanza hanno intrapreso direttamente le operazioni di blocco, subito dopo aver ricevuto l’ingiunzione di massa da parte del giudice delle indagini preliminari “Alessandro Boffi” di Roma.
Questo intervento è stato realizzabile attraverso le numerose ingiunzioni presentate dall’ avvocato Fulvio Sarzana, appartenente allo studio legale Sarzana e Co, da tempo famoso per le numerose attività legali, in ambito dello streaming pirata su internet.
Sarzana sul suo sito web all’interno del suo comunicato scrive :
“I finanzieri del Nucleo speciale addetti alla radiodiffusione e l’editoria, stanno eseguendo in queste ore 152 provvedimenti di sequestro preventivo, ai danni di altrettanti siti espressione dell’intero gotha dello streaming pirata italiano, facendo seguito ai provvedimenti inibitori firmati dal Giudice delle indagini preliminari di Roma, Alessandro Boffi.”
Prima di quest’operazione legale, la più numerosa e voluminosa è avvenuta l’anno scorso nel mese di Gennaio 2015 sequestrando e bloccando preventivamente 124 siti web.
Solo a distanza di un anno la GDF insieme allo studio legale, sono riusciti a scovare e bloccare nuovamente tutti i siti implicati nello streaming pirata, portando cosi a termine un operazione cominciata 3 anni fa, a favore della tutela dei diritti d’autore.
Ciò è stato possibile in quanto si conoscevano gli indirizzi IP univoci, trovati durante la violazione dell’art 171,comma1, lettera A della legge sui diritti d’autore.
Qui Potete trovare la :
Tutta questa sommossa basterà a scoraggiare i maghi dello streaming pirata e i loro utenti?
O ancora una volta riusciranno a riaprire i loro siti web spostandosi su altri domini e ricominciando nuovamente a infrangere la legge?
Una cosa è certa, se non hanno direttamente subito ripercussioni legali, questi fenomeni non ci metteranno molto a riorganizzarsi, vedendosi solo bloccato il vecchio indirizzo IP.