Raggiungere un reddito, talvolta insufficiente per garantire mezzi di sussistenza adeguati, diventa ormai una lotta per la sopravvivenza e si trasforma sempre più spesso in una strage sul lavoro.
Una drammatica vicenda ha colpito Casteldaccia, provincia di Palermo, con il decesso di cinque lavoratori e il grave ferimento di altri due in un incidente sul luogo di lavoro.
Gli operai, della Quadrifoglio Gruop di Partinico, impegnati nella manutenzione dell’impianto di sollevamento delle acque reflue, sono stati intrappolati all’interno di una cisterna, dove pare abbiano involontariamente inalato sostanze tossiche: sarebbero rimasti soffocati dall’idrogeno solforato.
Le operazioni di soccorso sono state condotte sul luogo dell’incidente da due squadre dei pompieri provenienti dai distaccamenti di Brancaccio e Termini Imerese, supportate dalla squadra Saf (Apeleo Alpino Fluviale) e dai Sommozzatori e dal Nucleo NBCR (nucleare, batteriologico, chimico e radiologico). Nonostante gli intensi sforzi dei soccorritori, il bilancio dell’incidente è stato estremamente grave.
Secondo quanto narrato dai media locali, sette operai sono stati recuperati dall’incidente: tra di loro, cinque sono stati purtroppo trovati senza vita, con il loro decesso confermato dal personale medico presente sul luogo. Un operaio è stato trasportato in ospedale in condizioni gravi, mentre un altro è rimasto illeso. È stato quest’ultimo a dare l’allarme ed è stato assistito e medicato sul posto dai sanitari presenti.
Le autorità sono al lavoro per stabilire le cause precise dell’accaduto e sul posto sono presenti inoltre i tecnici Spresal per le indagini di competenza, insieme al personale della Polizia di Stato.
Il sindaco di Casteldaccia, Giovanni Di Giacinto, ha espresso profonda angoscia di fronte all’incidente, definendolo un’immensa tragedia, avvenuta in circostanze “inconcepibili”; insieme a lui tutta la comunità di Casteldaccia si è unita nel manifestare solidarietà e sostegno alle famiglie colpite, dimostrando un forte senso di vicinanza e partecipazione durante questo momento di dolore. Appena quattro giorni fa si è verificata un’altra strage sul lavoro, quando un operaio di 59 anni, originario di Catania, ha perso la vita in un incidente avvenuto recentemente a Floridia, nel Siracusano.
L’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) riporta che le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto entro il terzo mese del 2024 sono state 145.130 (+0,4% rispetto a marzo 2023), 191 delle quali con esito mortale (-2,6%). Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nel primo trimestre del 2024 sono state 22.620, 4.456 in più rispetto allo stesso periodo del 2023 (+24,5%).
L’attività che l’ILO svolge in materia di salute e sicurezza sul lavoro intende sviluppare e accrescere la consapevolezza, a livello mondiale, circa le conseguenze degli infortuni, delle lesioni e delle malattie professionali sui luoghi di lavoro, attraverso attività di informazione e assistenza per tutti i lavoratori e le lavoratrici a livello internazionale, e sostenendo azioni pratiche a tutti i livelli.
Nonostante l’attuale disponibilità limitata di dati, emergono segnali allarmanti che indicano un significativo aumento nel numero di morti sul lavoro. Questo fenomeno può essere interpretato come una sorta di strage quasi quotidiana, una guerra silenziosa che mette a rischio la vita dei lavoratori ogni giorno. La precarietà delle condizioni di lavoro, associate a salari insufficienti che spesso portano le persone alla soglia della povertà, aggiunge un ulteriore strato di complessità e difficoltà a questa situazione già critica.
All’indomani del primo maggio, la Giornata internazionale dei lavoratori, riflettiamo ancora una volta come quella delle morti sul lavoro continui a rappresentare una ferita aperta nella società. Ogni strage sul luogo di lavoro non è solo una perdita umana, ma un segnale di un sistema che necessita urgentemente di essere ripensato e ristrutturato.
Urge intensificare la formazione e i controlli delle misure di sicurezza.
Le statistiche raccontano storie di dolore e di famiglie spezzate, sottolineando l’importanza di una cultura della sicurezza diffusa e di un impegno costante da parte di tutte le parti coinvolte: governi, aziende e lavoratori. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo sperare di porre fine a questa terribile piaga e garantire che ogni lavoratore possa tornare a casa sano e salvo ogni giorno.