Questo articolo è dedicato a Giulietta Banzi Bazoli, Livia Bottardi, Alberto Trebeschi, Clementina Calzari Trebeschi, Euplo Natali, Luigi Pinto, Bartolomeo Talenti, Vittorio Zambarda. Manteniamo viva la memoria delle vittime della strage di piazza Loggia.
Queste 8 persone persero la vita il 28 Maggio 1974 a Brescia, nell’attentato fascista denominato “strage di piazza della Loggia”. Durante una manifestazione indetta dai sindacati e dai partiti antifascisti, in un cestino della spazzatura esplose una bomba: centodue feriti e otto morti, sopra elencati.
La prima indagine portò alla condanna nel 1979 di due estremisti di destra: Ermanno Buzzi e Angelino Papa. Gli altri 16 imputati vennero prosciolti dall’accusa. Nel 1981 Buzzi venne strangolato nel supercarcere di Novara. A ucciderlo furono Mario Tuti e Pierluigi Concutelli, esponenti di primo piano di gruppi neofascisti. Nel 1982 il processo di appello annulla la condanna di primo grado per insufficienza di prove e assolve gli imputati. Nel 1984 la cassazione annulla la sentenza di assoluzione e costringe a rifare il processo di appello per Nando Ferrari, Angelino e Raffaele Papa e Marco De Amici. Nel 1987 la cassazione conferma la sentenza di assoluzione e chiude tutti processi nati dalla prima inchiesta sulla strage.
La seconda invece nel 1984 porta al rinvio a giudizio dei neofascisti Cesare Ferri, Alessandro Stepanoff e Sergio Latini. La nuova indagine viene aperta dopo le dichiarazioni di alcuni pentiti tra cui Angelo Izzo, neofascista, protagonista della strage del Circeo. Ma nel 1989 la corte d’appello di Brescia assolve Ferri, Stepanoff e Latini. L’assoluzione sarà confermata lo stesso anno dalla cassazione.
La terza e ultima nel 1993: l’inchiesta viene aperta a carico di Delfo Zorzi e Carlo Maria Maggi dell’ex segretario dell’Msi Pino Rauti, del collaboratore dei servizi segreti Maurizio Tramonte e del generale dei carabinieri Francesco Delfino. Ma nel 2010 Zorzi, Maggi, Delfino, Rauti e Tramonte vengono assolti per insufficienza di prove. Nel 2012 in appello l’assoluzione viene confermata, ma la procura fa appello e il 21 febbraio 2014 la cassazione annulla la sentenza di assoluzione per Maggi e Tramonte. Il 22 Luglio 2015 Tarmonte e Maggi vengono condannati all’ergastolo.
Queste poche informazioni servono a ricordare, semplicemente, a ricordare la differenza tra chi lotta per la libertà e chi tronca questa gente perché scomoda.
Inutile ricordare i depistaggi che ci furono subito dopo l’esplosione, come l’imposizione -da parte di chi?!- di lavare l’intero luogo della strage con gli idranti dei vigili del fuoco, cancellando così molti eventuali indizi utili per la ricostruzione della dinamica dell’attentato.
Inutile ricordare dopo quante assoluzioni e rinvii, i presunti colpevoli siano stati “condannati”
Inutile ricordare quanto il nero abbia macchiato di sangue il nostro paese!
Che sia questo un giorno di riflessione e di continua lotta contro il fascismo, e contro il potere.