Ieri, a quasi quarant’anni dalla Strage di Bologna e a due anni dall’inizio del nuovo processo, Gilberto Cavallini è tornato in aula.
Prima di rispondere alle domande di giudici e magistrati, tuttavia, ha dichiarato di voler denunciare l’associazione dei famigliari delle vittime per calunnia. Nel 2014, infatti, un esposto dell’associazione riaprì le indagini sull’ex Nar, portando poi al processo che dura dal 2017.
L’attentato
La storia della Strage di Bologna si colloca alla fine degli Anni di piombo, nell’estate del 1980. Il 2 agosto di quell’anno, alle 10:25, una bomba nascosta in una valigia abbandonata nella stazione centrale di Bologna esplose uccidendo 85 persone e ferendone più di altre 200. L’onda d’urto rase al suolo tutta l’Ala Ovest della stazione, distrusse trenta metri di banchina e raggiunse un treno situato sul primo binario.
Una serie di despistaggi complicò fin da subito le indagini, che si concentrarono su due piste principali: la pista libica e la pista nera. La prima si legò al ritrovamento di un dossier (poi rivelatosi un falso prodotto dal generale Pietro Musumeci) su due presunti terroristi libici autori della strage. La seconda, sulla quale poggiano i tre processi, vede coinvolte le forze extraparlamentari neofasciste dei Nar di cui Cavallini faceva parte.
I processi
Nel 1987, dopo sette anni di indagini e un rinvio a giudizio dei venti imputati, cominciò il primo processo per la Strage di Bologna. Alla fine di quel processo, nel 1995, i due membri dei Nar Valerio Fioravanti e Francesca Mambro furono condannati all’ergastolo in quanto esecutori della strage. Furono condannati anche l’ex capo della P2 Licio Gelli, gli ufficiali Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte, e Francesco Pazienza, tutti e tre legati al SISMI. Nel ’97 si aprì un altro processo, alla fine del quale fu condannato all’ergastolo anche Luigi Ciavardini, che ad oggi è ritenuto il terzo esecutore della Strage di Bologna.
Infine, nel 2014, il ritrovamento di un foglietto e l’intervento dell’associazione delle vittime della Strage di Bologna, riaprì le indagini nei confronti di Cavallini. Nel 2017 è iniziato un nuovo processo, ma Cavallini, accusato di concorso in strage e di avere legami con i tre esecutori, è stato rimandato a giudizio.
Il processo è dunque ripreso in questo 2019, e mercoledì prossimo Cavallini proseguirà la sua testimonianza.
Francesco Cambilargiu