Purtroppo sarebbero 9 gli italiani che hanno perso la vita nell’attentato terroristico di Dacca. Erano tutti, o quasi tutti, impiegati nel settore dell’abbigliamento e tessile. Erano andati via per crearsi una nuova possibilità di vita. Erano tutto assieme a cena nella sala riservata all’Holey Artisan Bakery, quando i terroristi hanno fatto irruzione, chi si è salvato, lo ha fatto per puro caso, perché era andato fuori a telefonare un attimo primo. Ecco chi erano:
Simona Monti, 33 anni di Magliano Sabina in provincia di Rieti. Era occupata in un’azienda tessile, e purtroppo era incinta.
Nadia Benedetti, 52 anni di Viterbo. Imprenditrice nel settore dell’abbigliamento.
Claudia Maria D’Antona, era da 20 anni a Dacca, metteva a disposizione la sua professionalità e il suo buon cuore, per operare le donne donne sfigurate. Era un chirurgo plastico.
Adele Puglisi, 54 anni di Catania. Lavorava nel settore dell’abbigliamento, oggi sarebbe dovuta tornare dai parenti in Sicilia.
Vincenzo D’Allestro, 46 anni di Acerra in provincia di Napoli.
Marco Tondat, 39 anni di Spilimbergo in provincia di Pordenone. Lavorava nel mondo del tessile.
Maria Riboli, 34 anni di Alzano Lombardo in provincia di Brescia.
Cristian Rossi di Feletto Umberto in provincia di Udine .
Claudio Cappello, veneto. Produceva magliette e intimo da qualche anno in Bangladesh.
Lasciano nella disperazione familiari e amici. C’è tanto dolore, ma anche tanto sgomento e tanta rabbia. Il premier Renzi vicino ai familiari delle vittime, dichiara : Davanti alla follia di chi vuole disintegrare la vita quotidiana, siamo colpiti ma non piegati.
Oltre i 9 italiani ( erano 11 all’interno del locale), ci sono 7 giapponesi e altri 4 di varie nazionalità. Quindi in tutto le vittime accertate sarebbero 20. Intanto un aereo di stato è partito alla volta di Dacca per riportare le salme nel nostro paese.