Stop a posate e bicchieri monouso, le stoviglie usa e getta tra 4 anni non potranno più utilizzarsi. Misure drastiche per ridurre l’inquinamento
Vietate le stoviglie usa e getta: questa la decisione del governo francese per ridurre l’inquinamento da plastica, cui contribuiscono anche coltelli, forchette, tazze e bicchieri usati una volta e poi gettati via. Un provvedimento severo che ha l’obiettivo di ridurre lo spreco, tutelare l’ambiente e promuovere l’utilizzo di stoviglie riutilizzabili. La Francia è il primo Paese a vietare l’uso di stoviglie usa e getta.
Dopo la messa al bando delle buste di plastica, la nuova legge obbliga dal 2020 i produttori di questi articoli ad adeguarsi per realizzare posate e bicchieri biodegradabili con materiali vegetali e compostabili. La Francia, dopo la COP21 di Parigi nel dicembre 2015, è ricorsa al pugno duro in fatto di lotta all’inquinamento; basti pensare che quella francese è una delle leggi più severe per quanto riguarda i rifiuti.
La nuova misura, proposta in Francia dai Verdi e accolta con favore dagli ambientalisti, ha mosso diverse critiche dall’Opposizione, preoccupata che non siano lesi i diritti dei consumatori e che la legge non blocchi la libera circolazione di beni. Contraria alla norma anche Pack2Go Europe, associazione che tutela i produttori europei di packaging, la quale teme che l’iniziativa possa diffondersi anche in altri Stati e mettere così in difficoltà l’industria plastica.
Secondo Pack2Go Europe, infatti, non esisterebbero prove che dimostrino il minor impatto ambientale delle stoviglie biodegradabili, oltre al fatto che l’aggettivo ‘compostabile’ potrebbe – sempre secondo l’associazione – ingannare i consumatori, che potrebbero essere così spinti ad abbandonare i rifiuti nell’ambiente.
Si tratta senza dubbio di un’iniziativa rilevante per i nostri cugini d’Oltralpe, che potrebbe essere adottata anche da noi senza troppe complicazioni. L’informazione, ora più che mai, gioca un ruolo fondamentale. Conoscere le gravissime conseguenze dell’uso indiscriminato della plastica e, semplicemente, abituarsi a ridurlo mediante scelte quotidiane che non ci costano poi neanche tanto.
Annachiara Cagnazzo