Inizio l’articolo con una premessa chiarificatrice, l’avverbio relativamente è la parola chiave del titolo, perché quando diciamo caldo stiamo parlando di un caldo moderato, caldo rispetto ad altri scenari che prospettavano un deserto ghiacciato e quando diciamo umido intendiamo umido quanto le zone aride della Terra.
Marte è di certo il pianeta del Sistema Solare che meglio conosciamo e cerchiamo di conoscerlo sempre meglio, dunque anche la storia di Marte è di grandissimo interesse per scienziati di tutto il mondo. Mentre sul fatto che sul pianeta rosso in passato ci fosse acqua allo stato liquido c’è accordo unanime, diverso è il discorso sul clima marziano di quattro miliardi di anni fa, su questo argomento si dibatte da decadi e in questo dibattito si va ad inserire lo studio pubblicato su Nature Geoscience appena un mese fa e firmato da Ramses Ramirez del Earth-Life Science Institute (che fa parte dell’Istituto di tecnologia di Tokio) e da Robert Craddock del National Air and Space Museum’s Center for Earth and Planetary Studies (Smithsonian Institution).
Come ho anticipato lo studio parla di un pianeta moderatamente caldo e moderatamente umido, ma facciamo prima un passo indietro e vediamo perché esistevano tesi opposte e poi entriamo un po’ più nel dettaglio del nuovo studio.
Dicevamo che il paesaggio marziano parla chiaramente dell’azione dell’acqua, si tratta di un paesaggio molto vario, con bacini, canali, linee costiere. Quindi la stessa geologia marziana sarebbe indizio di un clima caldo e umido, ma questa idea ha un problema: la scarsa quantità di radiazione solare che arriva su Marte. I canali fluviali possono essere spiegati in uno scenario di grandi ghiacciai in cui eventi episodici (ad esempio impatti di meteoriti) innescavano ingenti fenomeni di scioglimento.
Nel loro lavoro i due scienziati propongono un altro scenario, un pianeta non coperto dai ghiacci in cui l’ingente attività vulcanica con emissione di grandi quantità di idrogeno, anidride carbonica e metano possa aver aumentato di molto l’effetto serra che ha sua volta ha portato a un clima più caldo e relativamente piovoso che può benissimo spiegare le caratteristiche fluviali osservate sulla superficie marziana. In questo scenario sulla superficie marziana potrebbero esserci stati solo piccoli depositi di ghiaccio soggetti a scioglimento a causa dell’azione fluviale.
Considerazione personale (lo specifico tante volte pensaste, se è una sciocchezza, che la sto attribuendo ai ricercatori): non so se questo scenario sulla storia di Marte preoccuperà chi sogna una missione umana, come forse saprete se si andrà su Marte ci si andrà per fermarsi a lungo e per questo sarebbe fondamentale trovare sul posto una riserva d’acqua sotto forma di ghiaccio, così a naso mi pare che questo scenario renda l’impresa (trovare del ghiaccio superstite) più ardua.
Roberto Todini