La storia dello stuzzicadenti: arma mortale, manufatto di lusso o semplice oggetto quotidiano?

La storia dello stuzzicadenti ha origini antichissime. Si tratta di un oggetto lineare, semplice e d’uso quotidiano, la cui funzione è cambiata più e più volte nel corso dei secoli.

Antichità

Purtroppo, lo scorrere inesorabile del tempo non ha permesso la conservazione della versione preistorica di questo strumento. Tuttavia, è proprio a quest’altezza che ebbe inizio la storia dello stuzzicadenti.

I segni più antichi dell’utilizzo di questo bastoncino, probabilmente di legno, sono stati ritrovati sui teschi degli uomini di Neanderthal e dei primi Homo Sapiens.

In particolare, grazie agli scavi effettuati presso il sito di Dmanisi, in Georgia, sono stati identificati dei graffi sulla radice di un dente. Secondo gli archeologi, questi sarebbero un chiaro segno di utilizzo di uno strumento ideato per rimuovere resti di cibo rimasti incastrati nella dentatura.

Antica Grecia e Antica Roma

Lo stuzzicadenti divenne ben presto un oggetto di uso comune e quotidiano tra le classi più agiate.

Nella Roma Antica il cosiddetto “dentiscalpium” era utilizzato non solo per pulire i denti dai rimasugli di cibo, ma anche per servirsi della carne, che veniva posta al centro della tavola, tagliata in pezzi.

Solitamente si trattava di oggetti in legno, più soggetti alla rovina del tempo, ma anche in osso o in metalli preziosi. Questi ultimi venivano scelti con cura, poiché potevano essere indice della classe sociale di appartenenza del proprietario dello strumento.

Per queste ragioni e per il tipo di materiale utilizzato, non si trattava di oggetti monouso, ma di strumenti riutilizzati più e più volte, sino a completa usura.

La storia dello stuzzicadenti si colora anche di velature macabre. È Diodoro Siculo, storico del I sec a.C., a raccontarcelo.

Infatti, lo storico racconta di come Arcagato e Menone assassinarono Agatocle, tiranno di Siracusa, servendosi del suo personale stuzzicadenti intinto nel veleno.

Medioevo

Sulle abitudini medievali è stato a lungo discusso. Ciò che è certo è che in epoca medievale, era buona norma portare in dono svariati oggetti. Ricevere uno stuzzicadenti, costruito con metalli e pietre preziose, era considerato un gesto graditissimo.

Nel primo Cinquecento, si idearono esemplari preziosissimi, realizzati in oro e in argento puri. Questi si indossavano spesso come veri e propri gioielli.

Età Moderna

Gli stuzzicadenti iniziarono ad essere prodotti in serie sin dal XVI secolo, grazie al lavoro delle suore dell’abbazia di Lorvão, in Portogallo.

Qui, questi utili bastoncini di legno avevano la funzione di ripulire le dita dai fastidiosi residui di confetti – prodotti localmente –che rimanevano sulle dita.

È interessante il particolare presente nel dipinto “Le nozze di Cana” di Paolo Veronese, in cui si può osservare una donna intenta proprio ad utilizzare uno stuzzicadenti per ripulirsi i denti:




La storia dello stuzzicadenti

Contemporaneità

Fu Charles Foster ad importare questo oggetto nel mondo occidentale. Coinvolgendo anche Charles Freeman, ad inizio Ottocento, riuscì a creare il classico stuzzicadenti cilindrico che noi, oggi, conosciamo.

Successivamente, la storia dello stuzzicadenti conobbe un boom. Infatti, nel secondo dopoguerra, si normalizzò l’esportazione degli stuzzicadenti prodotti in serie anche in Europa, in Asia e successivamente in tutto il mondo.

Ad oggi, lo stuzzicadenti è un oggetto che appare su ogni tavola imbandita che si rispetti, anche quella di casa. Per molti è parte della quotidianità ed è letteralmente impossibile rinunciarvi.

Giorgia Battaglia

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