Sono da poche finite le commemorazioni per le vittime del più grande disastro occorso sulle strade italiane, nelle città di Monteforte irpino, luogo dell’incidente e nella città di Pozzuoli in provincia di Napoli, la maggior parte delle vittime erano figli della cittadina Flegrea. Sono passati tre lunghissimi anni da quel maledetto giorno dove persero la vita 40 persone. Quindici indagati e ancora nessuna responsabilità accertata. E sono tre anni che i parenti delle vittime chiedono giustizia. Gli indagati sarebbero almeno 15, il processo si terrà a Pozzuoli il prossimo 22 ottobre.
I fatti:
Il 28 luglio 2013, un bus con 48 persone a bordo, partito da Pozzuoli, si reca a Pietralcina. È l’occasione per una visita nella città del santo, si, ma è anche un’occasione per passare una giornata diversa. Se ne organizzano tante di gite così, si dà alla gente che non può permettersi Sharm El Sheik, la possibilità di viaggiar, se pur fuori porta, spendendo pochi euro, una quota sociale. Erano persone semplici e perbene, lavoratori e lavoratrici, pensionati con difficoltà ad arrivare alla fine del mese, ragazzi che semplicemente cercavano un pò di svago e il piacere di condividere una giornata insieme. Al ritorno da Pietralcina, sulla Napoli-Canosa all’altezza del viadotto di Acqualonga nei pressi di Monteforte irpino, l’autobus sul quale viaggiavano perde la trasmissione e diventa ingovernabile, sfortunatamente il tratto di strada in questione è in discesa, l’autista nel disperato tentativo di rallentare la folle corsa del mezzo, cerca attrito sulle paratie laterali a destra, sui guardrail. Cerca di stare il più lontano possibile dagli altri veicoli per non coinvolgere nessuno, ma purtroppo ne travolge comunque qualcuno. Ad un certo punto le protezioni laterali cedono e il bus fa un salto nel vuoto di trenta metri. Il bilancio è tremendo, 40 delle 48 persone a bordo perdono la vita, tra loro anche molti bambini. Nei racconti di chi si è salvato, la disperazione di quei momenti, una coppia di anziani quando si sono accorti che stavano precipitando nel vuoto, si sono abbracciati. In questi giorni, la polizia ha ricostruito il drammatico incidente, usando le riprese fatte dalle telecamere del A16 e un programma tridimensionale per completare l’intera sequenza, ve lo mostriamo qui sotto. Il video è abbastanza forte, sconsigliamo la visione alle persone più sensibili.