Il certificato di nascita del presepe indica – a chiare lettere – l’Italia come luogo in cui tutto ebbe inizio. Prima ancora di esibire – con orgoglio – la Natività di San Francesco, l’Italia si sarebbe fatta ostessa di molteplici dipinti raffiguranti la scena della Santa Notte, fino a divenire dimora per eccellenza del simbolo sacro del Natale.
Genesi del presepe: le raffigurazioni pittoriche
Prima ancora che la tradizione di allestire il presepe – quale simbolo religioso del Natale – prendesse piede, si diffuse, tra gli artisti, l’usanza di raffigurare – pennello alla mano – le scene della Natività.
La più antica raffigurazione della Vergine Maria, con in braccio il pargolo Gesù, risalirebbe al III secolo. Il dipinto – il cui autore non è mai stato individuato – sarebbe stato realizzato a Roma, e, più precisamente, nelle Catacombe di Priscilla.
La figura di Giuseppe veniva – nei dipinti dell’epoca – posta all’esterno di una grotta, ambientazione della Natività privilegiata dai pittori. Sarebbe stato Giotto a introdurre – con un dipinto situato nella Cappella degli Scrovegni di Padova – elementi naturalistici nell’illustrazione dell’ambientazione.
Alla raffigurazione avrebbero fatto seguito tante altre rappresentazioni che – come l’Adorazione dei Magi di Botticelli, la Natività di Lippi, quella di Piero della Francesca e quella di Correggio – avrebbero preservato l’appellativo di “presepe”.
Il primo presepe: San Francesco e la sua “Betlemme francescana”
Il primo a dare origine al presepe quale lo intendiamo oggi sarebbe stato San Francesco. Tornato da un pellegrinaggio in Terra Santa – ove si era recato per visitare i luoghi della nascita del figlio di Dio -, egli aveva deciso di inscenare la Natività a Greccio. Complice della decisione era stata la somiglianza individuata tra il paese e Betlemme. Ottenuta l’autorizzazione da papa Onorio III, il frate dava, così, vita alla prima rappresentazione tridimensionale del presepe. Correva l’anno 1223.
Location adibita a quello che sarebbe, nei secoli, divenuto un evento di portata internazionale era una grotta, situata nei pressi di un bosco che costeggiava il paese. Per l’occasione, Francesco aveva radunato una folla numerosa e invitato i presenti a porsi all’ascolto della storia – cui egli stesso avrebbe dato voce – della nascita del Salvatore del mondo.
A differenza di quanto sarebbe accaduto con le rappresentazioni successive, Giuseppe, Maria e Gesù non figuravano in quella grotta; facevano la loro comparsa solo il bue e l’asinello. Assente nella realtà, la Sacra Famiglia diventava, però, presenza concreta tramite le parole del frate, e si faceva protagonista di una storia che, partendo dalla “Betlemme francescana”, non avrebbe conosciuto confini.
La tradizione del presepe: una storia di devozione, gioia e dedizione
A seguito della rappresentazione di San Francesco, si cominciò ad allestire il presepe all’interno delle chiese. Statue raffiguranti i protagonisti della Natività adibivano e abitavano, nel XV secolo, le chiese dell’Italia centrale, specie quelle dell’Emilia Romagna. La tradizione sbarcò nel sud Italia e, più precisamente, nel Regno di Napoli nel corso del XVI secolo.
Sarebbe stato Gaetano Thiene a diffondere l’usanza di allestire il presepe all’interno delle case. Questi avrebbe, inoltre, inaugurato l’idea di accostare alla scena della nascita di Cristo episodi di vita quotidiana ambientati nella Napoli dell’epoca. L’iniziativa gli avrebbe valso l’appellativo di “inventore del presepe napoletano”.
Inizialmente, il presepe si configurava quale prerogativa esclusiva dei nobili, presso le cui dimore esso rivestiva, nel XVII secolo, la funzione di soprammobile. Il XVIII secolo fu, addirittura, spettatore di competizioni tra famiglie nobiliari: allo scopo di contendersi il titolo di “possidenti del presepe più bello”, queste impegnavano, per l’allestimento della Natività, intere camere dei loro appartamenti e adornavano i personaggi con tessuti pregiati e gioielli preziosi.
Il presepe avrebbe bussato alle porte del popolo solo tra l’Ottocento e il Novecento, facendosi cuore – nel periodo natalizio – del Cattolicesimo mondiale.