Vi siete mai chiesti come i popoli più antichi tentassero di evitare le gravidanze indesiderate?
Quando si parla di contraccettivi, di solito si pensa che la loro invenzione affiori in tempi recenti; la storia degli anticoncezionali, però, è ben più antica e affonda le sue radici nell’antico Egitto. Una delle prime testimonianze a riguardo, infatti, si trova nel papiro di Ebers, del 1550 a.C. Si tratta di un compendio di pratiche mediche, in cui si raccomandava l’uso di un tampone composto da mollica di pane, miele, acacia e datteri. Secondo la fonte, questo prototipo di anticoncezionale sarebbe stato in grado di evitare gravidanze indesiderate per due o tre anni. Altri ingredienti per la preparazione dei contraccettivi erano escrementi di coccodrillo ed elefante.
Sempre in Egitto, venne realizzato il primo preservativo, fatto di intestino di animale. Anche nel Seicento, le budella di agnello erano il principale materiale usato per fabbricare i condom. Bisognò attendere il 1855 per la produzione del primo profilattico in gomma. Quelli in lattice, invece, risalgono al 1929.
La storia degli anticoncezionali prosegue nell’antica Grecia, dove si usavano piante dalle proprietà contraccettive. Tra queste c’erano il salice, la carota selvatica e il melograno. Oggi, alcuni studi hanno confermato le loro proprietà.
All’antichità risalgono anche i primi prototipi di spirale. Si trattava di anelli in oro, argento o alluminio che venivano inseriti nell’utero. La loro presenza, però, rendeva il rapporto sessuale estremamente doloroso.
Storia degli anticoncezionali nel periodo moderno
Nel 1880 un medico tedesco inventò il diaframma. Nella storia degli anticoncezionali, però, fu lo stesso Casanova a proporne una versione più arcaica. Si trattava della semplice metà di un limone svuotato.
Negli anni ’20, Ogino e Knaus scoprirono che solo un periodo preciso del ciclo della donna è fertile. Quindi, gli studiosi cercarono di realizzare un calendario di astinenza sulla base delle loro ricerche. In seguito, però, Ogino rinnegò i suoi calcoli. Infatti, non esistevano evidenze affidabili del loro metodo.
La realizzazione della pillola iniziò negli anni ’50, in un laboratorio di Città del Messico. L’anticoncezionale fu messo a punto dal chimico Carl Djerassi. Nel 1960 gli USA diffusero l’ormone, che arrivò in Europa nel 1961. Infine, sbarcò in Italia nel ’65.
E gli anticoncezionali del futuro? Grazie al progresso della tecnologia, potrebbe essere sviluppato un chip da impiantare sotto la cute. Lo strumento rilascerebbe piccole dosi di ormone con funzione anticoncezionale. Il chip potrebbe durare fino a 16 anni, ma si potrebbe disattivare con un telecomando.
Laura Bellucci