Dopo lo spegnimento ufficiale dei tutor in autostrada, si può iniziare a correre? Non affrettatevi ai blocchi di partenza perché la risposta è, ovviamente, no.
Stop definitivo dei tutor in autostrada
Il funzionamento dei tutor in autostrada è semplice e di comprensione immediata. Questi meccanismi di controllo automatico della velocità, registravano il tempo che una vettura impiegava a percorrere la distanza tra due blocchi. Se questo tempo risultava troppo basso, scattava la multa.
Ma, da ieri 29 maggio, Autostrade per l’Italia e la polizia stradale hanno spento ben 333 tutor e Vergilius che vigilavano le autostrade. La decisione deriva da una sentenza di aprile diventata definitiva il 21 maggio.
Roberto Sgalla, direttore della Specialità della Polizia ha dichiarato:
Chiaramente non è stata una scelta quella di spegnere i Tutor, ma siamo uomini di Stato e ci siamo dovuti adeguare alla decisione della Corte d’appello di Roma del 21 maggio. Per la Corte non abbiamo alcun obbligo di installare sistemi di rilevazione della velocità ed è per questo che non ci ha ritenuto legittimati ad ottenere la sospensione. Noi continueremo ad avere cura della sicurezza dei cittadini che viaggiano in autostrada
Alla base della decisione c’è una forte battaglia legale tra il creatore del brevetto e Autostrade per l’Italia. Il primo, infatti, rivendicava la paternità dell’idea e, dopo 12 anni, ha vinto.
Nuovi sistemi di controllo della velocità
Per rimpiazzare la mancanza di tutor in autostrada torneranno i vecchi metodi di rilevazione della velocità. Pistole laser, autovelox e altri, infatti, sono già pronti per punire i trasgressori. Questi sistemi sono più punitivi perché l’utilizzo di doppie pattuglie potrebbe comportare anche il ritiro della patente.
Autostrade per l’Italia ha già pronto un brevetto di un nuovo sistema di controllo della velocità. Quest’ultimo è stato installato in alcuni tratti in via sperimentale e sarà operativo da luglio. Il sistema, denominato SICVe PM è stato approvato con provvedimento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Le smart roads, inoltre, potrebbero fare il resto.
Incrociamo le dita perché, il tutor in autostrada, aveva contribuito alla riduzione degli incidenti del 70%. Eliminare un sistema simile all’avvicinarsi dei grandi esodi, inoltre, è un’arma a doppio taglio.
Come per ogni altra cosa: è il buon senso che deve prevalere.
Elena Carletti