Stop ai roghi: detective ambientali nella “terra dei fuochi”

Al fine di tutelare l’ambiente e combattere gli “eco-reati” è stato istituito un corso per diventare detective ambientali rivolto alle forze dell’ordine, alle polizie locali, ai vigili del fuoco, agli organi di vigilanza sanitaria operanti nella “terra dei fuochi”.

www.ilcartello.eu-
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Cos’è la terra dei fuochi?
La terminologia “terra dei fuochi” utilizzata da Roberto Saviano nel libro “Gomorra” è stata coniata per la prima volta nel 2003 nel Rapporto Ecomafie 2003 curato da Legambiente, stiamo parlando di un vasto territorio lungo 1076 km²; una lingua di terra dalle caratteristiche “mortali” poiché vi è una grande mole di sversamento illegale di rifiuti, anche tossici. In molti casi, i cumuli di rifiuti, illegalmente riversati nelle campagne, o ai margini delle strade, vengono incendiati dando luogo a roghi i cui fumi diffondono nell’atmosfera e nelle terre circostanti sostanze tossiche, tra cui diossina.
Per spegnere questo continuo incendio velenoso è stata proposta l’idea di formare dei “detective ambientali” attraverso un corso tecnico-giuridico-operativo in materia di tutela ambientale e di eco-reati. Il progetto, rivolto alle forze dell’ordine, alle polizie locali, ai vigili del fuoco, agli organi di vigilanza sanitaria e ambientale delle province di Napoli e di Caserta è diviso in quattro tappe:
Le prime tappe di questo percorso prenderanno il via nelle quattro sedi di principali di Napoli, Aversa, Caserta e San Giuseppe Vesuviano, per poi proseguire nelle sedi di Afragola, Castel Volturno, Giugliano e Nola.
Terminato il percorso, si sta già tentando di costruire un presidio come sede operativa. “Ragioneremo con tutte le forze interessate per la costituzione di un presidio a Giugliano – ha fatto sapere Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della Giunta regionale campana con delega all’Ambiente – Giugliano è il posto individuato come ipotesi logistica perché lì vi sia una sede operativa attraverso la dotazione dei mezzi antincendio, monitoraggio, e un collegamento con il sistema di videosorveglianza”. Parla di “iniziativa importante, unico caso in Italia“, Luigi Riello, procuratore generale della Corte d’Appello di Napoli. “Si tratta di una sinergia effettiva tra una serie di soggetti istituzionali, dalle forze dell’ordine, ai nuclei specializzati, le autorità giudiziarie – ha affermato – tutti impegnati nel sottolineare la centralità della problematica dei reati ambientali per lungo tempo sottovalutata”
In totale, i detective specializzati saranno 250, preparati su ogni possibile illegalità in ambito ecologico. Una vera e propria forza che dovrà contrastare quello che è ormai riconosciuto anche dall’Istituto Superiore di Sanità come uno dei pericoli più gravi della nostra società, tanto che i recenti dati confermano che “I tumori nella Terra dei Fuochi uccidono di più”.

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