Stonewall, ovvero rivoluzione e sfida. Rivoluzione, perché era tempo di alzare la faccia dalla trousse del trucco… proprio per continuare a poter truccarsi. Sfida, perché era stata lanciata da molto e non c’era possibilità di tirarsi indietro. La pietra con cui è stato fondato l’orgoglio del movimento LGBT è stata scagliata in America, a New York. Era il 1969, e la storia sulla nascita del movimento gay è stata raccontata in due film con lo stesso titolo: Stonewall.
Nel 1995 il regista Nigel Finch – basandosi sull’omonimo libro di Martin Duberman – narra le vicende legate al locale gay Stonewall Inn utilizzando il punto di vista di una coppia destinata a trovare il vero amore: La Miranda e Mattie Dean, una giovane transgender e un ragazzo giunto a New York per vivere la propria omosessualità alla luce del sole. Chi frequenta lo Stonewall Inn sa bene che la libertà non esiste neanche tra quelle mura dorate… dove la polizia è sempre pronta a ricordare che per la diversità non esistono spazi. Le scene del film scivolano tra una canzone e un’altra, in una sorta di musical in playback eseguito dalle ragazze trans del locale. Le vite dei personaggi si intrecciano, tra delusioni d’amore e suicidi, fino al momento in cui la rivolta comincia e non può più essere fermata.
Nel 2015, dopo vent’anni dal film di Finch, le storie dello Stonewall sono state riportate sul grande schermo dal regista Roland Emmerich.
Danny, biondo e bellissimo, fugge dalla sua piccola cittadina. Il suo amore per Joe, campione sportivo del liceo, è oramai sulla bocca di tutti. Madre e padre gli voltano le spalle, per molti la sua omosessualità è una malattia da guarire… Danny si ritrova da solo nella Grande Mela e l’amicizia che gli viene offerta da Ray-Ramona è l’opportunità per conoscere il mondo sommerso dello Stonewall Inn. Ben presto Danny si ritroverà a condividere la stessa stanza con un gruppo di amici senza fissa dimora. Le sue nuove amicizie si procurano da vivere con la prostituzione, perché sembra che per un americano appartenente al popolo LGBT non ci sia alternativa… ma i sogni del giovane sono gli stessi coltivati nel suo piccolo paesino: frequentare la Columbia University. Le vite di Ray-Ramona e Danny conducono lo spettatore al fatidico giorno: quello dei moti di Stonewall.
Tra vent’anni – o magari prima – ci sarà un’altra pellicola sul 28 giugno 1969? Ricordare, in fondo, è l’unico modo per mantenere viva la memoria e non ricadere negli stessi errori.
Luca Foglia Leveque