Negli ultimi giorni sono diventate sempre di più le polemiche nei confronti del rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino. Al centro delle polemiche l’aumento dello stipendio del rettore del Politecnico di Bari del 400%. Il suo stipendio passa da 36 a 121 mila euro. A cascata sono aumentate anche le indennità di tutto il Consiglio di amministrazione. Critiche perché la delibera non è passata dal Senato accademico.
L’aumento dello stipendio del rettore del Politecnico di Bari
Una delibera approvata dal Consiglio di amministrazione ha stabilito l’aumento dello stipendio del rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino. Il suo stipendio passerà da 36 a 121 mila euro, un incremento di circa il 400%. La delibera prevede anche un aumento per tutto il Consiglio di amministrazione che parte retroattivamente dal primo novembre 2022. I componenti del Cda guadagneranno circa 12 mila euro rispetto ai 4.800 dei loro predecessori. Aumentate anche le garanzie destinate agli organi di controllo, al Nucleo di valutazione e al Collegio dei revisori dei conti.
L’aumento dello stipendio del rettore del Politecnico di Bari non è il primo caso. Anche il rettore Fabio Pollice dell’Università di Lecce aveva previsto un aumento del suo stipendio da 25 a 121 mila euro annui, proposta che riguardava anche gli stipendi del prorettore e del quadro dei dirigenti. Ciò che differenzia i due casi, però, riguarda il Senato accademico. Infatti, per quanto riguarda Fabio Pollice è stato proprio il Senato accademico a dare parere negativo alla proposta. Nel caso dello stipendio del rettore del Politecnico di Bari, la delibera non è passata dal Senato accademico, in quanto non è d’obbligo ma è buona prassi.
Fabio Pollice, nonostante le critiche, aveva difeso la sua proposta sostenendo di avere applicato solo un decreto del governo:
Ho applicato un Dpcm che vale per tutte le università pubbliche. Il Dpcm spiega che è diritto di chi ha delle responsabilità avere un compenso adeguato. Questi compensi possono apparire eccessivi ma non li ho definiti io, anzi, ho scelto il range più basso. E credo che l’aumento sia giusto perché i dipendenti dell’università sono i meno pagati di tutta la Pubblica amministrazione
Anche per quanto riguarda lo stipendio del rettore del Politecnico di Bari si sarebbe scelto l’aumento minimo consentito dai parametri previsti dal governo che riguardano bilanci e dimensioni degli atenei.
Le polemiche della CGIL
Le polemiche per l’aumento dello stipendio del rettore del Politecnico di Bari e di tutto il Cda arrivano principalmente dalla CGIL che ritiene questa decisione “totalmente fuori da ogni contesto sociale, politico ed economico di quel che vive il Paese”.
Ezio Falco, segretario generale della Federazione lavoratori della conoscenza regionale CGIL Bari, reagisce così all’aumento dello stipendio del rettore del Politecnico di Bari:
L’aumento così vistoso del compenso per un rettore si scontra fortemente con il lavoro precario nelle università, andrebbe ripensato.
Ezio Falco insieme a Gigia Bucci, segretaria generale della CGIL Puglia, chiedono un passo indietro sia al rettore Cupertino che ai componenti del Consiglio di amministrazione. Le polemiche non riguardano tanto il valore economico della modifica, che è consentito dal combinato della legge Gelmini 240 del 2011 e dal DPCM 123 dell’agosto 2023.
Ciò che viene criticato sono le modalità della delibera, e più precisamente la decisione di non passare dal Senato Accademico, che ricordiamo, non è un obbligo ma una buona prassi. Infatti, in questo caso i consiglieri d’amministrazione hanno votato autonomamente l’aumento delle loro stesse indennità, così come lo stipendio del rettore del Politecnico di Bari e della prorettrice Loredana Ficarelli, il cui ingaggio è triplicato, da 10 a 30 mila euro.
Adesso si aspetta solo che il ministero dell’Università e della Ricerca diano parere favorevole, in quel caso l’aumento sarà effettivo a partire dal prossimo anno.