Sting si esibisce in un carcere di Napoli per il progetto “Posso entrare? An Ode to Naples”, documentario della moglie Trudie Styler che tende la mano a tutti i migranti della città.
Sting si esibisce in un carcere a Napoli: l’idea è stata della moglie Trudie Styler che ha deciso di realizzare un documentario chiamato “Posso entrare? An Ode to Naples”.
Il documentario, presentato alla Festa del cinema di Roma lo scorso 23 ottobre, sarà nelle sale dal 6 al 8 novembre. Si tratta di una produzione di Big Sur e Mad Entertainment in collaborazione con Rai Cinema.
Il 25 ottobre sarà proiettata a Napoli e gli spettatori potranno, così, avere un primo assaggio dell’attento lavoro fatto dalla Styler.
La scelta di Napoli come sede e vera protagonista del documentario è dovuta all’amore che la regista nutre per la città. In particolare, secondo le stesse parole della regista, a colpirla è stato il senso di comunità in contrasto, per esempio, con la frenetica vita di una New York, estremamente individualista dove le interazioni umane scompaiono davanti al lavoro. La domanda, parte integrante del titolo “Posso entrare?” è stata la chiave, afferma la regista, e continua: “Nessuno de napoletani ha risposto di no”.
La regista spiega che il documentario non segue un copione scritto in precedenza ma l’ha realizzato, incontro dopo incontro, insieme ai personaggi protagonisti.
A comparire sulla pellicola sono il rapper Clementino che aprirà la scena con la canzone ‘Neapolis’. Oltre al cantante che comparirà all’inizio del documentario saranno presenti altri nomi noti della scena partenopea. In particolare, vanno citati lo scrittore Roberto Saviano, l’autore Francesco Di Leva e don Antonio Loffredo parroco del Rione Sanità.
Ogni personaggio avrà un ruolo nel raccontare Napoli. Don Antonio Loffredo racconterà l’insurrezione avvenuta con Quattro giornate di Napoli guidando gli spettatori tra il passato e il presente del quartiere. Con Francesco Di Leva ci si sposterà a San Giovanni a Teduccio dove l’autore introdurrà il Nest, ovvero un progetto teatrale che offre un’attività alternativa ai giovani.
Sting, marito della Styler si è esibito nel carcere di Secondigliano per i detenuti. Il video della performance del cantante è divenuto parte di un progetto promosso dall’idea della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti in collaborazione con la Fondazione di Comunità San Gennaro. Il progetto prende il nome di ‘Metamorfosi’ e ha la finalità di aiutare i migranti a Napoli, causa in cui crede anche lo stesso Sting che infatti contribuirà dal lato economico.
Il collegamento con il tema dell’immigrazione è stato possibile anche grazie al fatto che il cantante si è esibito suonando una chitarra ricavata dal legno delle brache utilizzate dai migranti arrivati a Lampedusa.
Utile e toccante, dunque, il contributo della coppia britaannica che sarà sicuramente la benvenuta a Napoli e in tutta Italia adesso come in futuro.
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