Quante volte vi sarà capitato, trovandovi in un museo, di vedere persone ridacchiare o sbeffeggiare meravigliose opere d’arte per la dimensione del loro pene? Oppure, vi siete mai chiesti perché le statue greche abbiano un pene piccolo? In effetti, questa domanda non è scontata o banale come sembra, le statue greche hanno un pene piccolo per una ragione ben precisa. In questo articolo scopriremo il perché.
Ecco perché il pene è piccolo
1 L’arte classica è meravigliosa, è un modello che ancora oggi molti artisti vogliono imitare o prendono come riferimento per le loro opere. Ma c’è da dire che i canoni di bellezza di allora sono molto diversi rispetto a quelli di oggi. Inoltre, le statue raffigurano peni non in erezione, di conseguenza la dimensione è piccola anche per questo.
2 Un articolo del giornale statunitense Quartz spiega che, nell’Antica Grecia, l’uomo per eccellenza doveva avere il pene piccolo, perché considerato più armonico e moderato rispetto ad un pene grande, il quale non rientrava nei canoni di bellezza tipici della Grecia Antica.
3 Il pene piccolo era un simbolo dei giovani guerrieri, seri, atletici e calmi. Una dimensione eccessiva del pene, al contrario, simboleggiava la perdita del controllo e il lasciarsi vincere dagli impulsi.
4 Il pene grande e in erezione era legato ai Satiri, delle creature a metà fra l’uomo e la capra, le quali amavano molto i piaceri della carne e dell’ebbrezza. I satiri, quindi, essendo l’opposto degli uomini moderati, calmi e ragionevoli, erano quasi sempre raffigurati con il pene molto grosso ed eretto.
Un pene piccolo quindi rappresenta anche la moderazione, il fatto di non lasciarsi troppo coinvolgere dalle passioni. Gli antichi greci facevano sesso, ma gli uomini per eccellenza non dovevano farsi troppo coinvolgere da ciò, per non cadere nella lussuria o in altri vizi legati all’amore carnale.
(ad un giovane) “Mi dicono della eccessiva inclinazione della tua carne verso i piaceri del sesso. Ebbene, se non violi le leggi ed i buoni costumi, né offendi il tuo prossimo, né debiliti la tua carne, né dissipi le tue sostanze, fa come vuoi. Bada però che non è possibile non essere ridotto in alcuna di queste necessità, i piaceri del sesso non giovarono mai: già è molto se non fanno male“.
Epicuro, Sentenze Vaticane
Questa frase esprime totalmente la visione del sesso in quell’epoca: il sesso non deve ridurre una persona in schiavitù, una persona moralmente corretta non doveva essere dipendente dal sesso ma invece doveva vivere il rapporto in maniera moderata o distaccata.
Una mentalità diversa dalla nostra
Al giorno d’oggi tutto ciò è cambiato: il sesso è un elemento molto importante per la vita di coppia. L’unione di due corpi può essere vissuta in maniera libera, senza che ciò possa essere visto come una perdita della moderazione o come un elemento negativo. Ora sappiamo anche che la dimensione del pene non influenza in alcun modo il carattere di una persona.
Questi canoni risalgono a circa 2500 anni fa, oggi la mentalità si è evoluta ma, per fortuna, ci rimangono alcune sculture che testimoniano il passato di una civiltà meravigliosa e della sua cultura
Caterina Tiziani