Lo stato di emergenza alle Maldive è stato provocato dalla continua lotta tra il presidente e la Corte di Giustizia. È stato arrestato, infatti, il fratellastro di Abdulla Yameen: l’ex presidente Maumoon Abdul Gayoom. Quest’ultimo ha guidato il Paese per trent’anni, fino alle prime elezioni democratiche del 2008.
Le cause dello stato di emergenza
Da pochi giorni il Paese è al centro di una grave crisi istituzionale. La Corte Suprema, infatti, ha ordinato la scarcerazione di tutti gli oppositori politici. Tra questi figura l’ex presidente Gayoom che si trovava in esilio nel Regno Unito.
L’arresto è avvenuto nella sua abitazione, a Male, cinque giorni dopo la decisione della Corte Suprema. Insieme all’ex presidente sono stati arrestati anche due giudici della Corte di giustizia: Abdulla Saeed e Ali Hamid. Le accuse contro quest’ultimi, tuttavia, non sono state ancora specificate.
L’arresto è stato chiesto da Yameen dopo che l’opposizione aveva chiesto l’intervento della Comunità internazionale per farlo destituire. Nonostante le parole che Gayoom ha postato in un videomessaggio su twitter secondo Yameen, la decisione di scarcerazione della Corte Suprema, è un complotto:
Non ho fatto nulla per essere fermato. Vi chiedo di rimanere fermi e determinati, e non abbandoneremo il lavoro di riforma che stiamo facendo.
Yameen non ha rinunciato a dichiarare lo stato di emergenza nemmeno dopo le parole del segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. Quest’ultimo aveva invitato il governo ha rispettare la sentenza della Corte Suprema.
Ero obbligato a dichiarare lo stato di emergenza perché non avevo altro mezzo per indagare su questi giudici. Abbiamo dovuto inizialmente sospendere la loro autorità e la loro immunità. Perché dobbiamo scoprire fino a che punto si spinga la cospirazione
Ha dichiarato Yameen in un’intervista trasmessa in tv. Lo stato di emergenza è stato dichiarato per un periodo di quindici giorni. Sono state, inoltre, lanciate dal governo una serie di operazioni di polizia per mantenere il controllo.
La richiesta di un intervento esterno
Il primo presidente eletto democraticamente dal Paese, Mohammed Nasheed, ha chiesto l’intervento degli Stati Uniti. Nasheed, che era stato cacciato da Yameen ha dichiarato:
Il presidente Yameen ha illegalmente dichiarato la legge marziale e si è impadronito dello Stato. Dobbiamo estrometterlo dal potere. Il popolo delle Maldive avanza una legittima richiesta ai governi del mondo, in particolare a India e Stati Uniti
Nasheed, inoltre, ha richiesto un intervento militare indiano, per liberare gli arrestati e un blocco finanziario da parte degli Stati Uniti. Per quest’ultimo è stato chiesto agli istituti finanziari americani l’interruzione di ogni transazione in dollari.
Lo stato di emergenza e il caos politico che si è generato rischia di annebbiare l’immagine paradisiaca delle Maldive. La meta del turismo di lusso più gettonata, infatti, sta mettendo a repentaglio questo settore, causando ingenti danni economici.
Elena Carletti