Perseguita la ex moglie per giorni fino a che, il suo atteggiamento si trasforma in stalking.
Lo stalker di Bergamo
Cercava di riconquistare la moglie l’uomo di 46 anni di Calusco d’Adda, Bergamo. Ma, come spesso accade, i tentativi di corteggiamento finiscono in stalking e l’uomo viene arrestato.
Ma che cosa faceva di preciso? L’uomo, dopo vari atti persecutori e continue telefonate alla ex, ha provato a riconquistarla cercando di trovare l’appoggio dei parenti della donna. Inviava infatti ai membri della sua famiglia dei regali ma, non trovando sostegno da nessuno, ha tentato di giocare un’ultima carta.
E che cosa può fare un uomo che cerca di conquistare una donna? Spedisce fiori? Lettere d’amore? Cioccolatini? No, tutto questo è troppo scontato e banale! Il 46enne ha inviato decine e decine di pizze d’asporto.
L’uomo era già ai domiciliari per gli atti di stalking nei confronti della moglie ma, la detenzione forzata non gli ha fatto mutare atteggiamento. Il numero delle pizze inviate alla ex moglie, infatti, ammontano a circa un centinaio. Un numero un po’ troppo grande per sembrare una semplice cortesia.
Vista la ripetitività dei gesti e il modo ossessivo con il quale l’uomo ha agito, l’arresto è stato inevitabile. Infatti, i Carabinieri della stazione cittadina gli hanno messo le manette sabato sera con l’accusa di stalking.
Stalking e legge
Sono considerate stalking tutte le attività persecutorie compiute da un soggetto che provocano ansia e paura in un altro.
L’atto è punito dalla legge perché l’offeso non ha più la libertà di svolgere una vita normale. Questa limitazione provoca al perseguitato dei danni psico – fisici che vengono considerati tali anche in assenza di una patologia specifica.
L’articolo 612 bis del codice penale punisce gli stalker anche con l’arresto se l’atto è reiterato nel tempo. Lo stato di ansia e paura, infatti, non deriva solo da pedinamenti o appostamenti sotto casa da parte dello stalker. Bastano continue telefonate, sms, email e così via a determinare atti di stalking.
Recenti studi individuano cinque categorie di stalker: il predatore, il risentito, il bisognoso d’affetto, il corteggiatore incompetente e il respinto.
Lo stalker di Bergamo non sembra far parte del gruppo dei predatori che, in genere, sono violenti. Non sembra rientrare nemmeno nei risentiti, i quali mirano a vendicarsi per un danno o un torto.
Potrebbe far parte del gruppo dei bisognosi d’affetto, dei corteggiatori incompetenti o dei respinti. Di certo, le uniche persone che hanno gradito gli atti di stalking sono stati i pizzaioli.
Elena Carletti