Quante volte sentiamo parlare di stalker che perseguitano, ossessionano e, nel peggiore dei casi, aggrediscono, donne che a loro non sono interessate?
Può trattarsi di una donna dello spettacolo, oppure di una che con i riflettori non ha nulla a che vedere.
In Italia e nel mondo abbiamo davvero tanti, troppi, casi di persone perseguitate da ammiratori ossessivi, ex fidanzati che non accettano la fine della relazione e chissà quale altro tipo di stalker.
Nel migliore dei casi la persecuzione cessa con una denuncia.
Purtroppo non va sempre a finire così, ci sono stati casi in cui l’ossessione si è tramutata in aggressione.
Perdere la vita letteralmente, o perdere la vita per come ce la si era costruita.
Pochi giorni fa, la passione e il fanatismo ossessivo di un fan sono sfociati in una violenza assurda nei confronti di Mayu Tomita, una idol giapponese, colpevole solo di aver rifiutato un regalo.
La ragazza ventenne è una pop star affermata, ora versa in condizioni critiche, dopo essere stata aggredita sabato 21 maggio, presso la stazione Koganei, a Tokyo.
L’aggressore, un ragazzo di 27 anni, Tomohiro Iwazaki le si è scagliato contro infliggendole oltre una decina di coltellate al petto e al collo.
Iwazaki si era già reso colpevole di stalkeraggio nei confronti della ragazza, oltre che all’invio di messaggi minacciosi sui profili social della Tomita.
Episodi di aggressione nei confronti di artisti e idol, da parte di fan ossessionati, purtroppo non sono nuovi in Giappone.
Nel mondo i casi di stalking ai danni di donne e artisti sono tantissimi.
Spesso le aggressioni scattano a causa di un rifiuto. Il rifiuto di un regalo, o di una richiesta di uscire.
Negli ultimi casi italiani spesso la gelosia è stata l’amara complice che ha chiuso la mente a uomini che in un secondo hanno distrutto la vita della donna che credevano di amare, la propria e quella delle persone collegate a loro.
In qualsiasi parte del mondo, l’ossessione, il fanatismo e la gelosia sono emozioni pericolose.