La storia del piccolo Charlie che sta commuovendo il mondo intero, oggi si concluderà tra le lacrime di tutti coloro i quali hanno seguito il suo percorso
Il piccolo Charlie Gard non ha ancora compiuto 11 mesi di vita, ma oggi gli sarà staccata la spina
Charlie Gard è nato dalla storia d’amore tra Connie e Chris. Il piccolo Charlie è nato il 4 agosto dello scorso anno. La sua storia non può di certo passare inosservata. Affetto da una grave patologia genetica ritenuta incurabile, è stato il protagonista indiscusso di una battaglia legale che si è protratta fino alla decisione arrivata il 26 giugno scorso. La Corte europea dei diritti dell’uomo ha deciso che Charlie deve morire.
La malattia del piccolo Charlie: soli 16 casi al mondo
Charlie, 10 mesi, è affetto dalla sindrome da deplezione del dna mitocondriale. Questo insieme di parologie comporta la progressiva diminuzione della forza e dell’energia muscolare. Come Charlie, soltanto altre 16 persone al mondo sono affette da questa sindrome. Attualmente non ci sono cure definitive. Si può soltanto ricorrere a cure sperimentali per attenuare le sofferenze della malattia genetica. I genitori di Charlie hanno tentato il possibile, sfiorando addirittura l’impossibile, per cercare di portare il loro bambino negli Stati Uniti. Nulla però è bastato. Charlie oggi morirà.
La lotta di mamma e papà
Mamma Connie e papà Chris non si sono mai arresi. Fin dalla scoperta della malattia, si sono subito mobilitati per cercare di far stare meglio il bambino. Charlie è stato ricoverato da subito nel reparto di terapia intensiva al Great Ormond Street Hospital di Londra. I genitori hanno chiesto di poter trasferire il bambino in un centro di cure sperimentali negli Stati Uniti. La risposta è stata negativa da parte dei medici e non solo. La battaglia legale si è spinta fino ad arrivare alla Corte europea dei diritti dell’uomo. La sentenza, però, non è stata positiva. Si ritiene, infatti, che procedere con le cure non possa fare altro che aggravare le già dure condizioni del bambino, in quanto le sofferenze sono troppe e le possibilità di miglioramento praticamente nulle. La spina, dunque, sarà oggi staccata.
La morte di Charlie, tra eutanasia, speranza e amore
La storia del piccolo Charlie è una storia unica ma, purtroppo, come tante altre. L’implicazione morale di chi afferma che l’eutanasia è un diritto, si affievolisce davanti a un bambino che è nato per vivere e non per morire. Ci si chiede se la disperata richiesta di mamma e papà sia di speranza, o di puro e semplice egoismo dettato da un amore. L’amore di chi ha messo al mondo una creatura per vederla crescere. Lo stesso amore che non dovrebbe costringere a pregare di poter addormentare il proprio bambino per la prima e ultima volta nella propria culla. L’amore che lo accompagnerà in questo viaggio che ha la distanza terra-cielo, sarà quello di tutti coloro i quali hanno letto la sua storia e hanno sostenuto la sua vita, ma anche la sua morte. Qualsiasi giudizio sulla vicenda sarebbe superfluo e quasi insensato. Per il piccolo Charlie, oggi, c’è solo il silenzio.
Il mondo tace mentre Charlie si spegne.