Sprecometro per la sostenibilità: mense scolastiche più responsabili con l’app istituzionale

Sprecometro per la sostenibilità

In occasione dell’undicesima edizione della Giornata Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare prevista per il 5 febbraio, entrerà a far parte delle mense l’app istituzionale dello Sprecometro per la sostenibilità alimentare: cosa cambia e quali sono i benefici?

Sprecometro per la sostenibilità alimentare nelle mense e non solo: l’app dello Sprecometro è un progetto ideato e sviluppato nell’ambito dell’Osservatorio Waste Watcher International su cibo e sostenibilità e nasce dalla collaborazione del Dipartimento di Scienze e Tecnologie agro-alimentari dell’Università di Bologna e di Last Minute Market, iniziativa sociale che si occupa del supporto alla filiera alimentare sostenibile mediante recupero di eccedenze e percorsi educativi.



L’app Sprecometro nasce con l’intento di generare consapevolezza in quelle che sono le scelte individuali in merito all’uso delle risorse alle quali i consumatori hanno accesso, mirando a fornire delle conoscenze utili affinché l’utente possa prevenire lo spreco alimentare domestico o fuori casa. Quest’attenzione è possibile attraverso scelte quotidiane che contemplino diete sane e sostenibili, generando un beneficio ambientale che tocca anche la salute dell’utente.

Come funziona l’app Sprecometro

  1. Perdita economica (in euro)
  2. Impronta carbonica (CO2 e km percorsi da un motore)
  3. Impronta idrica (H2O e bottiglie di acqua da 0.5l)

Perché è interessante

L’app attribuisce un punteggio, tenendo conto delle variazioni comportamentali dell’utente e consente il confronto con altri utenti della piattaforma, creando un ambiente di scambio e monitoraggio collettivo attraverso punteggi che mirano a un miglioramento costante.
Inoltre, possiede un collegamento con l’app social di Instagram, dando quindi la possibilità di una condivisione esterna che possa rimarcare risultati e progressi.

Insomma, si tratta di un’app funzionale e smart che conferisce allo Sprecometro per la sostenibilità un sistema al passo coi tempi per tenere traccia, quasi fosse una sfida, del progresso individuale e collettivo.

Come si applica alle scuole

L’impiego dello Sprecometro nelle scuole è promosso da Camst Group, azienda di ristorazione e facility services leader nei servizi di ristorazione collettiva. Nell’ottica di favorire l’educazione degli scolari e di coprire una fetta importante della ristorazione sociale, il progetto prevede che venga fornita alle scuole una sezione a loro dedicata nella quale gli insegnanti potranno iscrivere le proprie classi e iniziare così il monitoraggio del consumo.

A questo punto, l’app eseguirà le sue funzioni: calcolerà gli sprechi in grammi, impronta carbonica e idrica, quindi, impatto ambientale. Dopodiché, in relazione ai risultati rilevati, l’app fornirà una serie di contenuti educativi sotto forma di video e schede e attività di recap come dei quiz.

Si tratta di un’occasione importante per i più giovani, che spesso entrano in contatto con gli argomenti inerenti all’ambiente soltanto per via teorica. In questo caso, invece, la possibilità di toccare con mano le dinamiche relative allo spreco alimentare con l’utilizzo dello Sprecometro per la sostenibilità e l’autovalutazione, potrebbe fornire gli elementi necessari allo sviluppo di una consapevolezza concreta.

La presentazione del progetto è stata programmata in occasione dell’evento ufficiale per la Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare che si terrà a Roma. Per quest’anno, il tema scelto è “Make the difference. Stop food waste”, inquadrandosi in quest’undicesima edizione nell’abito della sostenibilità in campo alimentare come evento culturale ed educativo. Il programma fa riferimento alla campagna pubblica del 2024 intitolata Spreco Zero ed è liberamente consultabile sul web dai cittadini.

Il progetto, aderente ai programmi per la sostenibilità e la prevenzione al food waste, si propone di partire dal nevralgico della società, i giovani, nella speranza di formare una generazione ancor più responsabile delle precedenti capace di far fronte alle sfide ambientali che, purtroppo, non mancheranno.

Stefania Barbera

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