Il ministro per lo sviluppo economico indonesiano ha annunciato la volontà di spostare la capitale da Giacarta a un luogo ancora da definire. Tanti i problemi che affliggono la città, tra cui il rischio di sprofondamento entro il 2050.
Giacarta ne è capitale dal 1949, quando la guerra contro gli olandesi permise all’Indonesia di conquistare l’indipendenza, ma tra qualche anno la città potrebbe cambiare il suo status. Il ministro dello sviluppo economico Bambang Brodjonegoro ha annunciato infatti qualche giorno fa la decisione di spostare la capitale in un luogo non ancora definito, probabilmente più vicino al centro geografico della nazione. L’annuncio è arrivato a commento della vittoria di Widodo nelle elezioni generali del Paese all’inizio di questo mese.
Situata sulla costa nordoccidentale dell’isola di Giava, con una superficie di 661,52 km², la città di Giacarta ospita oggi oltre 10 milioni di persone. Ha però un grosso problema: sta letteralmente affondando a una velocità impressionante. Secondo alcuni allarmanti studi, la zona potrebbe finire infatti sott’acqua entro il 2050: negli ultimi 10 anni è infatti sprofondata di oltre due metri e mezzo. Oltre al surriscaldamento globale e all‘innalzamento del livello delle acque, le cause di questo impressionante fenomeno sono riconducibili a caratteristiche oggettive del luogo e alla mano dell’uomo.
La BBC ha cercato di spiegare i motivi che causano lo sprofondamento: tra questi, l’utilizzo massivo di acque sotterranee.
Rischi di sprofondamento ma non solo
Il trasferimento lontano dall’Isola di Giava sarebbe quindi motivato dai limiti oggettivi a cui la città è sottoposta, per posizione geografica ma non solo. Giacarta presenta infatti criticità comuni a molte metropoli dei Paesi in via di sviluppo. Prima tra queste risulta essere il sovraffollamento urbano: la capitale ha visto la sua popolazione crescere rapidamente da 1,2 milioni nel 1960 ai 5,8 milioni del 2000 fino agli 8,5 milioni del 2005, contando solo i residenti ufficiali. Gli impressionanti ritmi di crescita hanno limitato la vivibilità dell’area: smaltimento dei rifiuti, inquinamento dell’area e traffico ingestibile sono le altre questioni che le varie amministrazioni hanno cercato di affrontare.
La situazione si aggrava poi fortemente nei fine settimana, quando l’attuale capitale viene presa d’assalto dai turisti e dai residenti nella periferia di Jabotabek, che arrivano a raddoppiare in numero di persone in circolazione. Le stagioni delle piogge contribuiscono inoltre a complicare la situazione. L’intasamento delle tubature e dei canali di scarico causa infatti ingenti allagamenti in città. Non ultima, da questo punto di vista, la continua riduzione della foresta pluviale a causare problemi: l’avanzamento urbano, nelle zone più elevate a sud di Giacarta presso Bogor e Depok comporta infatti l’aumento degli eventi alluvionali.
Come si fa a spostare una capitale?
Il ministro Brodjonegoro ha fornito alcuni dati relativi alla perdita economica dovuta al traffico: la congestione stradale dell’attuale capitale brucerebbe 7 miliardi di dollari all’anno. Il trasferimento, sempre secondo il ministro, potrebbe richiedere 10 anni per giungere a completamento. Il costo dell’operazione per ora sembra aggirarsi attorno ai 33 miliardi di dollari.
“Spostare la capitale sarà costoso ma è la scelta giusta – ha dichiarato il ministro delle finanze indonesiano Sri Mulyani Indrawati. “Non è più sostenibile per le attività economiche concentrarsi a Jakarta e ci sono grandi preoccupazioni anche per la qualità della vita. Come Paese siamo troppo concentrati su Giava in termini di sviluppo.”
Non essendo ancora stata individuata ufficialmente la nuova capitale, i commentatori hanno avanzato varie ipotesi. Due sarebbero le principali strade percorribili: la prima prevederebbe di spostare la capitale in una città pianificata e costruita a questo scopo come avvenne in Brasile nel 1960, con la nuova capitale Brasilia per risolvere il problema del sovraffollamento di Rio de Janeiro. La seconda opzione consisterebbe invece nella creazione di un centro amministrativo separato, mantenendo Giacarta come capitale ufficiale, nello stesso modo in cui la Malesia ha trasferito il centro amministrativo federale a Putrajaya nel 1999. Come capoluogo tra i più quotati per diventare la nuova capitale indonesiana spicca Palangkaraya, sull’isola del Borneo. Si trova a centinaia di chilometri dall’attuale capitale ma è il luogo che già Sukarno, primo Presidente dell’Indonesia, aveva individuato come possibile sede del Governo.
Le capitali già trasferite nel corso della storia
Molti i precedenti storici che hanno anticipato la decisione indonesiana. Le ragioni in proposito sono molto diverse tra loro e gli esiti altrettanto eterogenei. La Russia nel 1918 spostò la capitale da San Pietroburgo a Mosca per ragioni difensive. Essendo la nuova capitale più all’interno dello Stato, sarebbe stata più difficile da invadere.
La logistica e i trasporti motivarono invece nel 1967 lo spostamento della capitale del Pakistan da Karachi, nel sud, a Islamabad, nel nord del paese. Il governo comprese infatti che Islamabad sarebbe stata più facile da raggiungere da tutte le parti del paese. Nel 1991 toccò poi alla Nigeria che trasferì il governo da Lagos ad Abuja, come il Brasile, per problemi legati al sovraffollamento. Significativi anche i casi in cui una capitale è stata spostata come compromesso per risolvere una situazione di concorrenza tra due città già affermate. E’ questo il caso di Sydney e Melbourne in Australia, che hanno visto prevalere Canberra, posizionata esattamente a metà strada tra le due.
Elisa Ghidini