A new Spike Lee Joint: She’s gotta have it dal film a Netflix

Fonte: wp.com

Spike Lee è l’anima nera di New York, quello che negli anni ’80 mostrava un’altra faccia della città e degli Stati Uniti mentre David Lynch trovava mondi oscuri nelle pieghe dei sobborghi tremendamente anni ’50 della provincia.

Il suo film d’esordio, difficile da produrre, era un’esplosione di talento in bianco e nero, si chiamava She’s gotta have it e vinse a Cannes il Prix de la Jeunesse. Era il 1986.

A distanza di 31 anni però lui ha voluto riportare la storia nel terzo millennio, piegarla alle mode ma lasciando i nomi dei personaggi per una serie Netflix, uscita appena il 23 Novembre e accolta da critiche entusiastiche.

La protagonista è un’artista di Brooklyn, Nola Darling (DeWanda Wise). Vispa, vorace, appassionata, intrattiene relazioni con tre uomini molto diversi tra loro.

Per divertirsi e sentirsi adolescente lei ha Mars (Anthony Ramos); se vuole essere trattata in maniera più matura e romantica, ha Jamie (Lyriq Bent); ma se ha voglia di frivolezze e sesso, si rivolge a Greer (Cleo Anthony).

Attorno a lei ruota la gente del quartiere, come l’iconica Shemeka formosa cameriera d’origine giamaicana cui lei dedica un dipinto, interpretata da una magnetica China Layle.




Inutile dire quanto questo aggiornamento seriale dimostri una certa sterilità di fondo, non dissimile da quella che ha spinto Paolo Genovese a rifarsi ad una serie televisiva per il suo ultimo film The Place.

Spike Lee era già un’icona fondamentale della Hollywood nera con tutte le sue ideologie in bilico tra l’elitarismo ed il marxismo ma qui mostra in maggior dose le sue idee sfociando nella propaganda.

In questa serie c’è grande ritmo con riferimenti visivi al film d’origine ma pesa l’ideologia che giustifica la pelle troppo sottile della protagonista, giocosa più che coraggiosa e che è, sotto il suo orgoglio, un fiocco di neve.

Meravigliosa la colonna sonora fin dal primo episodio, da ricercare assolutamente.

Tra gli attori si segnalano soprattutto Ramos, già citato sopra e la Layle, personaggi di contorno ma comunque densi e forti, di grande simpatia e potenza scenica.

Per chi ama Spike Lee in tutto e per tutto è imperdibile. Per chi ama le serie a prescindere, aspettatevi un prodotto totalmente progressista alla Netflix.

Antonio Canzoniere

 

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