Spesa a “sessi alterni”: così ha deciso il Sindaco Gianmaria Cerea, che alle critiche risponde dicendo: “Devo garantire la salute pubblica”
Già molti altri Comuni hanno applicato regole al fine di ostacolare assembramenti potenzialmente dannosi. Chi ha deciso per la spesa in ordine alfabetico, chi anche per data di nascita, ma di certo la spesa a “sessi alterni” è una bizzarra novità nell’era Coronavirus. La delibera ha suscitato non poche polemiche, tra cui le più accanite sembrano provenire dalle donne, offese per aver ottenuto solo tre giorni di libera uscita, rispetto ai quattro degli uomini
Ma cosa ha portato il Sindaco Cerea a vagliare la soluzione della spesa a “sessi alterni”?
In effetti capita che molte coppie svolgano la spesa insieme. Un doppio carrello è meglio di uno in fin dei conti, così i “furbetti” calcano le corsie dei market facendo finta di non conoscersi. Quindi va bene, onde evitare certi tristi escamotage la spesa a “sessi alterni” sembrerebbe la soluzione.
Ma torna in evidenza il quesito del perché agli uomini sia concesso questo emblematico giorno in più.
Certo, la settimana è composta da sette dí, quindi è matematicamente impossibile dividerla in modo equo.
Nonostante ciò l’assegnazione del Jolly agli uomini non va proprio giù alle bergamasche che accusano Cerea di maschilismo
Per tutta risposta il sindaco risponde: ” dal momento che i centri commerciali nel territorio sono aperti dal lunedì al sabato, i giorni divisi per sesso sono tre a testa ”
E per i market aperti anche di domenica?… Beh, su questo il Sindaco appare disorientato.
Bisognerà quindi definire meglio la formula della spesa a “sessi alterni”. Perché le donne non cederanno mai la loro libertà così faticosamente sudata… che sia anche di un solo giorno in più di libera uscita.
Succede anche questo ai tempi del Coronavirus! Antiche lotte che tornano in auge prepotentemente.
Donne Vs uomini, come ai tempi dei reggiseni bruciati in piazza, solo che ora ad ardere è il carrello della spesa, emblema stampato sulla bandiera dei diritti alle donne durante l’era del Coronavirus.
Sabrina Casani