“Il cambiamento è iniziato”. Così la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli ha inaugurato, attraverso i suoi canali social, il nuovo “Progetto di vita”, compreso nella sperimentazione della riforma sulla disabilità, dal decreto legislativo numero 62 del 2024, che introdurrà significative svolte nel sistema del riconoscimento delle invalidità. Dal primo gennaio 2025, nove province italiane saranno protagoniste di un progetto pilota che segna una svolta nella gestione della disabilità.
Il decreto legislativo introduce un sistema rinnovato per l’accertamento dell’invalidità civile e il rivoluzionario “Progetto di Vita”, un approccio personalizzato che mira a migliorare significativamente la qualità di vita delle persone con disabilità. Alessandra Locatelli, Ministra per le Disabilità, ha espresso entusiasmo per il cambiamento che, come ha dichiarato la Ministra stessa, sarà seguito da vicino insieme alle associazioni, al settore terziario e sopratutto alle persone con disabilità.
Le province coinvolte nella sperimentazione della riforma sulla disabilità
La fase della sperimentazione della riforma sulla disabilità coinvolgerà Brescia, Trieste, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Catanzaro e Sassari. Queste province sono state selezionate in collaborazione con il Ministero della Salute e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, per garantire una distribuzione strategica sul territorio nazionale. L’obiettivo è valutare l’efficacia delle nuove misure prima di estenderle a livello nazionale dal 2026.
Il ruolo dell’INPS nel nuovo sistema
La riforma introduce una “valutazione di base” affidata all’INPS, che agirà come accertatore unico. Il processo inizierà con la trasmissione telematica di un certificato medico introduttivo, compilato e firmato digitalmente da medici certificatori qualificati. Questo documento può essere redatto da medici di strutture pubbliche, professionisti privati accreditati e specialisti. La digitalizzazione del processo mira a semplificare le procedure e ridurre i tempi di attesa.
Come funzionerà la valutazione
La valutazione della disabilità sarà effettuata dall’Unità di Valutazione di Base (UVB), composta da un medico legale dell’INPS, due medici nominati dallo stesso istituto, un rappresentante delle associazioni di categoria e un esperto delle aree psicologiche e sociali. La convocazione per la visita sarà inviata tramite raccomandata e sarà consultabile sul “Portale della Disabilità”, un nuovo strumento digitale che consentirà agli utenti di monitorare l’intero iter.
Obiettivi della sperimentazione della riforma sulla disabilità
Durante il 2025, verranno analizzati tre principali ambiti patologici: disturbi dello spettro autistico, diabete di tipo 2 e sclerosi multipla. Il periodo di sperimentazione della riforma sulla disabilità consentirà di testare le nuove procedure operative, valutarne l’impatto e raccogliere dati utili per l’implementazione nazionale. Le modalità di attuazione e verifica saranno stabilite attraverso regolamenti interministeriali promossi dal Ministro della Salute.
Il “Progetto di Vita”
La grande novità della riforma è il “Progetto di Vita”, che rappresenta un approccio personalizzato per l’assistenza alle persone con disabilità. Questo strumento prevede la raccolta di informazioni socio-economiche da parte degli interessati, tramite accesso digitale o con il supporto di Patronati e Associazioni di categoria. Il “Progetto di Vita” punta a costruire percorsi individualizzati, tenendo conto delle esigenze specifiche e del contesto di vita di ogni persona.
Grazie ad un supporto digitale e di inclusività, gli utenti potranno visualizzare le convocazioni, seguire lo stato delle pratiche e accedere a informazioni dettagliate sulle procedure. L’introduzione di questi strumenti digitali mira a semplificare l’esperienza degli utenti, garantendo al contempo maggiore trasparenza e inclusività.
Un nuovo inizio verso un futuro migliore
Il Ministro Locatelli ha sottolineato l’importanza di questo percorso sperimentale: la riforma rappresenta un passo avanti significativo nella tutela dei diritti delle persone con disabilità, segnando un cambiamento culturale oltre che operativo.
La sperimentazione della riforma sulla disabilità del 2025 è solo il primo passo verso un futuro in cui l’assistenza alle persone con disabilità sarà più efficiente, inclusiva e centrata sulle reali necessità degli individui. Le aspettative sono alte, ma con un approccio condiviso e il coinvolgimento di tutte le parti interessate, il “Progetto di Vita” potrebbe davvero rappresentare una svolta storica per l’Italia.
Lucrezia Agliani