Spedire la posta con un razzo – Missile Mail

Spedire la posta con un razzo

Spedire la posta con un razzo

L’8 giugno 1959 gli USA realizzarono l’impensabile: spedire la posta con un razzo.

Oggi ricorre l’anniversario di uno di quegli eventi che ancora adesso, ai giorni nostri, sembra fantascienza: spedire la posta con un razzo.

Nel corso della storia, i servizi postali di molti paesi hanno cercato nuovi e più efficienti modi per il trasporto della posta. Tecnologie ormai consolidate – ferrovie, automobili o aeroplani – trovarono campo fertile nel Post Office Department (predecessore del USPS) quando erano ancora soluzioni nuove e radicali. Purtroppo non tutte le scommesse ripagano e, se siete alla ricerca di servizio per spedire la posta con un razzo, dovrete aspettare che Elon Musk renda disponibile la posta interplanetaria.

L’8 giugno 1959, con una mossa che il direttore generale delle poste Arthur A. Summerfield definì “di importanza storica per le persone di tutto il mondo”, il sottomarino USS Barbero sparò un missile guidato contenente 3000 lettere. Sul sottomarino, prima del lancio, era anche stato ufficialmente istituito un ufficio postale succursale, creando così le prime poste sottomarine.

Il missile Regulus 1 percorse 160 km in 22 minuti e, al posto della testata nucleare trovavano posto due cassette portalettere. Partito dall’ufficio postale USS Barbero, il missile si diresse a quasi 1000 km/h verso la stazione aerea ausiliare di Mayport in Florida. Le lettere, in buste commemorative, erano tutte spedite dal direttore generale delle poste ed indirizzate ad importanti politici (Eisenhower e Nixon in primis).

I tentativi passati (anche italiani)

Summerfield affermò Questo utilizzo pacifico di un missile guidato per il pratico ed importante scopo di consegnare la posta, è il primo uso ufficiale di cui si abbia notizia da parte di un qualsiasi servizio postale di qualsiasi nazione” In effetti, l’evento del ’59 era largamente pubblicizzato come il primo ufficiale razzo postale (“First official missile mail”), ma il primo lancio postale riuscito di cui si abbia notizia fu opera dell’Austriaco Friedrich Schmiedl nel 1931.

In generale, molti paesi europei e non (tra cui Germania e Regno Unito e India) tentarono di utilizzare la posta razzo tra il 1930 ed il 1950, anche l’Italia. Il razzo espresso “Italia” volò il 30 ottobre 1934, facendo percorrere a 1600 lettere i 4 km che separano Monte Castiglione da San Sevolo.

“Prima che l’uomo raggiunga la luna” riporta una citazione di Summerfield “la posta arriverà in poche ore da New York alla California, all’Inghilterra, all’India o all’Australia da missili guidati”. Nonostante l’entusiasmo del direttore generale delle poste, il dipartimento della difesa considerava l’operazione solo una dimostrazione della capacità missilistica degli USA. In piena Guerra fredda il messaggio era chiaro: i missili americani sono capaci di una tale precisione da poterci consegnare la posta.

Da un punto di vista economico  i razzi potevano essere l’unica soluzione per mandare velocemente una lettera dall’Europa agli USA  nel 1930. Nel 1950, tuttavia, la consegna della posta tramite aereo era più conveniente ed impiegava circa un giorno. Tornando al 2021, ci si prospettano nuove frontiere di fattorini robot e droni da consegna che atterrano sui balconi.

Mi piace pensare ad un presente alternativo in cui l’ufficio postale del mio paese stia assumendo ingegneri aerospaziali per riparare la sua rampa di lancio.

 

Francesco Maria Trinchese

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