Spectre 007 – Sam Mendes è il secondo film della serie diretto dal regista dopo Skyfall. Questo film ha una storia parallela: la mia. Martedì ho passato la giornata in un misto di felicità e paura, sarei dovuta andare a vedere Snoopy & Friends e non sapevo cosa aspettarmi. Quando il bigliettaio ha sentito che vi erano due disabili si è confuso: «No, ma è la sala sotto» mi dice con gli occhi sgranati. «Ma non ci possiamo arrivare?» Chiedo io. Sì, ci potevamo arrivare, ricordo perfettamente la presenza del servo scala. Alla mia domanda però l’uomo è entrato in una maggiore confusione, cercava gente, qualcuno e poi risedendosi dice: «Non ci sono neanche i posti giusti per voi. Vi potete vedere un altro film». Da qual momento in poi è andato tutto molto velocemente, ricordo chiaramente il fidanzato di mia sorella che urla «Sì, 007» e io che vengo portata, anzi no, lanciata, senza che io potessi replicare, lontano da loro: l’amicizia! Cercai di riprendermi mangiando una porzione media di popcorn, prima dell’inizio del film.
Torniamo alla pellicola che non avrei mai visto, che dura due ore e tantissimi minuti e che si salva solo grazie alle musiche di Thomas Newman e alla colonna sonora di Sam Smith (Writing’s on the wall) . Ho apprezzato anche il video iniziale di Bond e una donna a caso che fanno sesso mentre un polipo li circonda, tutto metaforico. Ma non mi è piaciuto, non Bond almeno, gli altri personaggi, chi più chi meno, riempivano il vuoto di Craig. Però siamo sempre lì, c’è qualcuno da uccidere e il mondo da salvare con effetti spettacolari. Abbiamo un Bond disubbidiente, a cui le donne cascano ai piedi, infatti non è mancato il cameo di Monica Bellucci che nel film interpreta Donna Lucia (è stato un momento esilarante). L’attrice anche questa volta rimane in scena il tempo di farsi toccare le tette e di congiungersi con Bond, James Bond, però questa volta non è stata doppiata da altri, ha fatto tutto da sola, almeno questa volta. È uno 007 un po’ tendente all’alcolismo, ma insomma lo regge bene. Spacca muri, ammazza gente, fa scoppiare cose, fa sesso senza cedere un attimo. Ho letto da qualche parte che Daniel Craig con James Bond non ci passerebbe più di una sera, neanche io, ognuno ha i suoi gusti.
Ritorniamo alla storia: il disubbidiente 007 ha il compito di uccidere Marco Sciarra, il marito della Bellucci, lo fa perché queste sono le direttive postume di M. Sciarra fa parte di una organizzazione criminale che organizza e attua degli attentati in giro per il mondo. Tutto ciò che deve fare Bond è scoprire di cosa si tratta anche se nei Servizi Segreti è in atto una fusione con tutti i Servizi Segreti dei diversi stati e 007 viene messo sotto controllo con un cip inserito nel braccio per ordine del nuovo M (Ralph Fiennes). La voglia di ricercare la verità viene acuita quando James scopre che il capo dell’organizzazione, Franz Oberhauser, (Christoph Waltz, che ha alzato notevolmente il livello della pellicola) è qualcuno che lui conosce benissimo, e che è la testa del polipo (ecco svelata la metafora). Durante le sue ricerche troverà anche la sua nuova giovane bionda, bellissima e sexy fidanzata (Lea Seydoux).
Ad onor del vero al mio amico il film è piaciuto moltissimo, «Bellissimo, bellissimo» ha detto, è rimasto un po’ male perchè si aspettava una maggiore fisicità amorosa (lo so che potevo usare una porola sola, ma quella più elegante non avrebbe reso l’idea di quella vera). Vi consiglio di crederci, credete a lui, in fondo chi va a vedere consapevolmente 007 è perché sa che lo apprezzerà.
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