La Torcia Olimpica ha illuminato lo stadio “La Marmora-Pozzo” di Biella nella serata di ieri, dando il via ufficialmente alla terza e ultima tappa dei Giochi Nazionali Estivi 2017. Una tappa incentrata sui giochi d’acqua, principalmente nuoto, che vede il maggior numero di atleti partecipanti: sia classico in vasca sia nuoto in acque aperte e una gara dimostrativa di vela; ad essi si aggiungeranno le gare di rugby, pallavolo, equitazione e bocce, “new entry” in questa edizione dei Giochi. A Biella gareggeranno, fino al giorno 8 luglio, 1400 atleti provenienti da 14 regioni italiane e da 7 delegazioni straniere di Austria, Canada, Cipro, Finlandia, Germania, Portogallo e Repubblica di San Marino. Madrina d’eccezione della cerimonia d’apertura: la campionessa mondiale di fioretto Margherita Granbassi.
Le Special Olympics sono un evento di cui si parla poco ma i cui numeri sono da capogiro. Si contano 3300 atleti su 20 discipline sportive che, quest’anno, sono state suddivise in tre località distinte in 16 giorni di puro sport: a Terni (atletica, nuoto, tennis, rowing – canottaggio, golf), La Spezia (basket, calcio, ginnastica artistica e ritmica, badminton) e infine Biella. Tutto questo con l’impagabile appoggio di 2300 volontari e oltre mille addetti ai lavori.
La giornata di ieri è stata dedicata alla gare preliminari, che caratterizzano le Special Olympcs rispetto agli altri Giochi: attraverso queste fondamentali gare, i tecnici stabiliscono il grado di abilità di ogni singolo atleta creando così delle batterie omogenee e dando possibilità a chiunque di poter salire sul podio e conquistare l’ambito oro. Giochi basati sulla competizione, certo, ma anche e soprattutto sull’equità e l’uguaglianza tra i singoli sportivi, che gareggiano innanzitutto insieme, per divertirsi e in armonia.
Non solo. Le Special Olympics sono promotrici di un progetto di condivisione ed inclusione, dove la linea di confine tra gli atleti diventa sempre più sottile, fino a quasi a scomparire: nei giochi di squadra, infatti, atleti con disabilità cognitiva e non giocano insieme, fianco a fianco, condividendo il campo, la fatica e il successo (o la sconfitta). Chiunque può mettersi alla prova e scendere in campo con gli atleti delle Special Olympics, che aprono le porte a chiunque voglia gareggiare con loro; come ha fatto Federica Brunetti, cestista della Lega Basket Femminile, che ha giocato con gli atleti a La Spezia.
Tanti gli appuntamenti previsti in questi Giochi 2017: parallelamente si svolgono infatti i programmi sportivi non competitivi dello YAP, che prevedono gioco-attività per i bambini fino agli 8; poi i MATP, programmi speciali per bambini e adulti con disabilità mentali gravi e gravissime e infine il Programma Salute, grazie al quali gli atleti potranno sottoporsi ad esami medici gratuiti.
E mentre stamani Cecilia Zandalasini, campionessa dell’Italbasket, è passata a fare un saluto a sorpresa e un augurio agli atleti; alla piscina Rivetti e al Lago di Viverone gli atleti erano pronti a tuffarsi e iniziare la loro lunga strada verso il gradino più alto del podio.
Al loro fianco, come sempre ogni giorno, circa 1500 famigliari e amici, pronti a fare il tifo e a sostenere i loro preziosi sportivi. Ad essi, alle famiglie, va una menzione speciale: per avere avuto il coraggio di spronare i loro figli, senza fermarsi davanti alle difficoltà, per farli uscire dal guscio valorizzando le loro infinite capacità, cosa non sempre facile ma fonte di grandi soddisfazioni.
Tra di essi c’è anche mio fratello . A lui e a tutti gli altri atleti va il mio più sincero in bocca al lupo per questi Giochi conclusivi 2017!
Alice Porta