A quanti di voi è capitato di iscriversi a piattaforme social per poi pentirsi della scelta? Ormai il mondo è un enorme villaggio social, e quasi tutti sono iscritti a Facebook, Twitter, Instagram e via dicendo. Capita però, per varie ragioni, che qualche utente decida di cancellare la propria iscrizione, con l’erronea convinzione di essere sparito dal web. Erronea in quanto, nonostante la rimozione dell’account, vi sono ancora tracce di esso. Grazie a DeseatMe, è possibile porre rimedio a questo fastidioso intralcio alla privacy.
Nato da un’idea degli svedesi Dahlbo e Unnebäck, DeseatMe è un sito che permette di cancellare i “rimasugli” del nostro passato social. Quindi grazie ad esso è possibile smettere di ricevere le irritanti email che continuano ad arrivare anche dopo, per esempio, la cancellazione del nostro account Facebook.
Come funziona DeseatMe? L’utilizzo di questo sito è veramente molto semplice. Sarà necessario entrare nel sito, dove verrà chiesto di inserire email e password. Una volta eseguito l’accesso, apparirà la lista di servizi a cui siete iscritti. Troverete piattaforme a cui, magari, vi eravate iscritti nel 2010, dimenticando di averlo fatto. Per cancellare il proprio account, basterà selezionare il nome del servizio indesiderato e cliccarci sopra. Vi sono, inoltre, due voci: “keep”, che mantiene l’iscrizione, e “add to delete queue”, che permette di cancellare il servizio più rapidamente.
Grazie a DeseatMe, gli amanti della privacy saranno più tranquilli. Inoltre esso garantisce una notevole sicurezza, in quanto non gira sui server degli utenti, bensì sui loro computer. Tale sito utilizza il protocollo di sicurezza di Google, quindi per gli sviluppatori sarà impossibile accedere ai dati personali dell’utente. Tuttavia, DeseatMe è disponibile solo per gli account Gmail. Per il momento dovremo “accontentarci” di questa restrizione, anche se al giorno d’oggi Gmail è la piattaforma più utilizzata per la posta elettronica. Grazie a questo nuovo sito, la riservatezza assumerà una nuova dimensione.
Veronica Suaria