Sparatorie in Europa: “come diffusione di una malattia”

Sparatorie in Europa

Controllo delle armi: USA verso la svolta storica

Le sparatorie in Europa sono eventi rari e non comuni. Ma la strage all’università di Praga potrebbe suonare come un campanello d’allarme in Europa

La sparatoria all’Università di Praga ha lasciato l’Europa con un nuovo, grande, problema da affrontare: quello del possesso delle armi.
Un tema da sempre ampiamente dibattuto negli Stati Uniti, dove si sono verificate più di 630 sparatorie di massa solo nel 2023. In Europa, nello stesso anno, se ne sono contate solo una decina.
Ma, secondo gli analisti, il problema non è da sottovalutare.

Sparatorie in Europa: quanto è facile ottenere un arma?

Quella dell’Università Karlova a Praga è la sparatoria di massa più mortale che il Paese abbia registrato negli ultimi decenni, e la prima mai avvenuta in un edificio scolastico.
Ma com’è stato possibile, per David Kozak, raggiungere l’edificio – che si trova nel centro di Praga – pesantemente armato con fucile e munizioni?
Bisogna considerare che la Repubblica Ceca ha leggi molto permissive per quanto riguarda il possesso di armi. Difatti, è l’unico Paese in Europa a consentire di portare con sé un’arma per autodifesa.

Nel 2021, alla proposta della Commissione Europea di limitare il possesso di armi da fuoco in tutta l’UE, la Repubblica Ceca ha risposto con una petizione per difendere il diritto dell’autodifesa a mano armata, la quale è stata firmata da 102.000 cittadini. Di conseguenza, il Senato di Praga ha approvato un emendamento nella Costituzione, affermando che: “Il diritto di difendere la propria vita o quella di un’altra persona, anche con l’uso di un’arma, è garantito dalle condizioni stabilite dalla legge“.
In questo modo, il Paese è diventato l’unico in Europa a consentire ai suoi cittadini di girare con un’arma da autodifesa. Ed è anche tra i pochissimi al mondo, insieme agli USA, a prevedere il diritto costituzionale di possedere un’arma.

Anche in Italia si può ottenere un arma facendone richiesta, come in Repubblica Ceca. La differenza principale sta nel fatto che i cechi possono portarla con loro ovunque, e non sono tenuti dimostrare di averne bisogno per qualche ragione.
In altri Paesi, come in Francia o in Germania, la richiesta per il possesso di un’arma deve avere un motivo valido. Inoltre, per portarla fuori casa, sono richiesti ulteriori permessi. Così come in Italia è necessario documentare la propria condizione di “esposizione a un rischio“.
Nel Regno Unito, dove le leggi sono le più restrittive in Europa, anche le forze dell’ordine sono sottoposte a restrizioni. Infatti, solo alcune specifiche unità possono possedere una pistola.

D’altro canto, se in Europa la Repubblica Ceca rappresenta il limite dell’indulgenza sul possesso delle armi, oltreoceano è considerata un esempio da seguire per chi vorrebbe leggi più restrittive.

Analisti su Praga: “in Europa fenomeno di imitazione dei killer americani”

Le sparatorie in Europa, seppur rare, sono un tema da non sottovalutare.
In Danimarca, nel giugno 2022, un uomo armato ha ucciso tre persone e feritone altre tre in un centro commerciale di Copenaghen.
A maggio di quest’anno, in Serbia, un tredicenne ha ucciso con un’arma da fuoco almeno otto bambini e una guardia di sicurezza nella sua scuola a Belgrado. Il giorno successivo, un ragazzo di 21 anni ha ucciso otto persone nel villaggio di Dubona con un’arma automatica.
Come ha osservato il sindaco di Praga, il mondo sta cambiando.

Abbiamo sempre pensato che questa fosse una cosa che non ci riguardava.
Ora si scopre che, purtroppo, anche il nostro mondo sta cambiando e anche qui sta emergendo il problema del singolo tiratore

Uno dei sopravvissuti alla sparatoria di Praga, intervistato dalla CNN, ha commentato i fatti parlando di una “malattia che si sta espandendo in Europa“.

Ho vissuto negli Stati Uniti per molto tempo. Se questo fosse successo da qualche parte, sarebbe successo negli Stati Uniti. Ora si sta diffondendo come una malattia anche in Europa.
Lo vedete accadere in Danimarca, in Serbia e ora qui.
Questo è incredibilmente spaventoso

Secondo gli esperti, uno dei fattori da osservare con attenzione, è l’emulazione.




In particolare, come afferma Juliette Kayem – analista senior della sicurezza nazionale della CNN ed ex assistente segretario presso il Dipartimento della Sicurezza Interna – i social media potrebbero giocare un ruolo importante.

Questo è il tipo di cultura dei social media, queste persone vengono glorificate.
I social media non hanno confini, quindi le persone in altri Paesi inizieranno a seguirli o a imitarli, o a vedere il tipo di notorietà che viene sollevata

Anche secondo il professore assistente professore di sociologia e giustizia Jason Silva, della William Paterson University, l’emulazione è un pericolo.

C’è un fenomeno di imitazione degli sparatori di massa americani e sta prendendo piede in altri Paesi.
Il massacro di giovedì a Praga ha in qualche modo incapsulato la tipologia di sparatoria nelle scuole che abbiamo visto crescere popolare negli Stati Uniti

Sparatorie in Europa: cosa succederà adesso?

Secondo gli analisti, tra cui Jaclyn Schildkraut, i fatti di Praga scuoteranno le coscienze in tutta l’UE.
Questo potrebbe portare a cambiamenti nelle leggi sul possesso delle armi.

Quando guardiamo a questo incidente – e stiamo guardando in questo momento a 15 morti –sappiamo che si tratta di una cifra importante, ma si tratta di una sorta di anomalia. In aggiunta a questo, le leggi sulle armi nella Repubblica Ceca sono più permissive rispetto al resto dell’Unione Europea.
Relativamente parlando, in questi Paesi in cui le sparatorie di massa sono più rare, non servono numerosi incidenti per avere un cambiamento, di solito ne basta solo uno

Nel 1987, ad esempio, in Gran Bretagna, un uomo armato uccise 16 persone e ne ferì altre 15.
La strage spinse il Parlamento ad approvare, l’anno successivo, il Firearms (Amendment) Act, vietando i fucili semiautomatici e ponendo altre restrizioni.
Allo stesso modo, in Scozia, nel 1996, un uomo armato uccise 16 bambini e il loro insegnante in una scuola elementare. Da qui, la Gran Bretagna pose il divieto al possesso di pistole private.

Per il momento, il primo ministro ceco, Petr Fiala, ha affermato che il Paese “è rimasto scioccato da questo atto orrendo“, e ha chiesto di mostrare sensibilità.
Intanto, la polizia ha incrementato le misure di sicurezza per prevenire ulteriori attacchi.

Giulia Calvani

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