Sparatoria nella moschea di Quebec City. Sei persone sono rimaste uccise. Il ministro canadese Trudeau: “un attacco terroristico contro i musulmani”.
Una sparatoria è avvenuta nella moschea di Quebec City, in Canada. Uno dei killer avrebbe urlato “Allah Akbar“. Sei persone sono rimaste uccise mentre si contano otto feriti.
Alexandre Bissonnette e Mohamed Khadir sono i nomi dei due killer autori della sparatoria che sono stati prontamente arrestati dalla polizia. Uno è uno studente della locale Università Laval, che si trova dietro la moschea e che è la più antica università in lingua francese del Nord America.
Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha scritto in un tweet: “un attacco terroristico contro i musulmani“, e ancora “straziante vedere una simile violenza insensata“.”Stasera i canadesi piangono per le persone uccise in un attacco codardo in una moschea a Quebec City. I miei pensieri sono per le vittime e le loro famiglie”.
Si tratta di un chiaro attacco terroristico alla comunità musulmana canadese in quanto tra le vittime della sparatoria c’è anche l’iman della moschea di Quebec City.
Messaggi di vicinanza da parte di tutta la comunità internazionale. Il presidente del Parlamento Ue Antonio Tajani ha sottolineato l’importanza del dialogo per far fronte alla violenza: “La violenza non è mai una risposta contro il terrorismo, la soluzione si chiama dialogo. La Ue crede nel dialogo interreligioso. Abbiamo lavorato e continuiamo a lavorare in questa direzione“.
Anche il premier italiano Paolo Gentiloni ha espresso la sua vicinanza alla comunità islamica canadese e a tutti gli stranieri che vivono nei nostri paesi, rifiutando il terrorismo fondamentalista anzi divenendone spesso bersagli.
Anche il Papa in occasione di un incontro con il cardinale canadese Gerald Cyprien LaCroix, “ha sottolineato l’importanza di restare in questi momenti tutti uniti nella preghiera, cristiani e musulmani” e assicurando le sue preghiere per le vittime della tragedia.
Fonte: Ansa.it
Laura Maiellaro