La storia de La Manada arriva anche negli Stati Uniti
L’attrice Jessica Chastain ha riportato l’episodio in un post sul suo profilo Twitter
5 strangers told an intoxicated teenager that they would walk her to her car. Instead they took her to another location where they filmed gang raping her. Being motionless with her eyes closed doesn’t equate consent. That isn’t sexual abuse. It’s rape.
Proteste anche da parte delle suore di clausura
Ma le proteste contro una pena ritenuta all’unanimità troppo lieve non giungono solo dalle attiviste e dalle femministe, ma anche da chi conduce uno stile di vita ben più riservato e separato dal resto del mondo, le suore di clausura. Dal convento di Hondarribia, cittadina di 15mila abitanti situata nei paesi Baschi, si sono unite ai cori di protesta anche le suore scalze carmelitane:
“Noi viviamo in clausura, indossiamo un vestito che arriva quasi alle caviglie, non usciamo mai la notte (tranne le emergenze), non andiamo alle feste, non beviamo alcolici e abbiamo fatto voto di castità. E’ una scelta che non ci rende migliori o peggiori di nessuno, sebbene paradossalmente ci rende più libere e felici di molte. E proprio perché è una scelta libera, difendiamo con tutti i nostri mezzi a nostra disposizione (e questo è uno di quelli) il diritto di tutte le donne di fare liberamente il contrario senza per questo essere giudicate, violentate, intimidite, assassinate o umiliate. Sorella, io sì ti credo”.
Una simile dichiarazione non poteva certo passare inosservata e in molti sono rimasti sorpresi da una simile presa di posizione, ma suor Patricia Noya, che gestisce la pagina Facebook del convento, in un’intervista a Verne di El Paìs ha così chiarito il motivo della scesa in campo delle suore:
“Avere abiti diversi non significa stare fuori dal mondo, questo tipo di questioni appartengono anche a noi”.
Ricorsi contro la sentenza e iniziative femministe
Intanto sia la difesa della vittima che il Pubblico Ministero hanno annunciato che faranno ricorso contro la sentenza de La Manada. E persino il Governo spagnolo non è potuto rimanere indifferente di fronte ad una protesta nazionale, Íñigo Méndez de Vigo, portavoce del Governo, ha detto che l’Esecutivo provvederà ad esaminare, dietro richiesta del Ministro della Giustizia, la definizione dei crimini sessuali presente nel Codice penale iberico del 1995.
Le organizzazioni femministe di Madrid stanno provvedendo ad organizzare assemblee e manifetazioni e le attiviste scrivono sui giornali spagnoli che la sentenza dei giudici di Navarra legittima la “cultura dello stupro”, in quanto le donne vengono viste come esseri a disposizione dei desideri sessuali maschili. Anche se sono in cinque contro una, anche se lei dice di no, anche se lei rimane immobile e chiude gli occhi, pregando che il tutto finisca più in fretta possibile. Ma quello non è stato abuso, Es Violacion!
Carmen Morello