Stop Twitch di Luis Enrique, la fine di una rivoluzione comunicativa

Il Marocco elimina la Spagna dal mondiale. Eppure il CT Luis Enrique è riuscito (forse) a cambiare qualcosa nel mondo del calcio.

Il Marocco esce vincitore dalla lotteria dei calci di rigore ed elimina la Spagna, nettamente favorita secondo il pronostico. Il Tiki-Taka degli andalusi questa volta non è stato all’altezza e la squadra CT Luis Enrique è costretta a tornare a casa.

Eppure, ancora una volta, le Furie Rosse potrebbero aver rivoluzionato il mondo del calcio. Non certo con la loro prestazione (apparsa troppo passiva e arrendevole alla compattezza dei marocchini) quanto con la comunicazione dell’allenatore spagnolo.

Luis Enrique aveva infatti annunciato ben prima del mondiale che, per tutto il cammino della sua nazionale, si sarebbe trattenuto sulla piattaforma di streaming in diretta Twitch.

La mia intenzione è quella di fare delle sessioni di streaming durante Qatar 2022, credo possa essere interessante stabilire una relazione diretta e senza filtri raccontandovi il mondiale da un punto di vista particolare.

Detto, fatto. Ecco luisenrique21, seduto sulla sua sedia quasi da gamer professionista, cuffie enormi sulle orecchie e zero filtri. Anche nell’aspetto, l’allenatore andaluso dimostra di non essere minimamente costruito. Le rughe sono ben visibili e i capelli a volte sembrano scombinati. Luis Enrique si intrattiene con i suoi follower in discorsi vari, che passano dal calcio alla vita privata, e lo fa con ironia e naturalezza, senza trattenersi.

Perché questo tipo di comunicazione è una novità?

La presenza social delle squadre di calcio, dei calciatori e (a volte) degli allenatori, sta diventando sempre più importante nel mondo dello sport. Un profilo curato è sinonimo di grande organizzazione, almeno agli occhi di chi guarda, e una società/calciatore curato attraggono sempre più attenzioni su di sé. E le attenzioni non possono che giovare perché, come in tutte le cose, una buona pubblicità è sinonimo di buon guadagno.

Lucho però è differente (non solo su Twitch, ma anche su Instagram). Si mostra per quello che è, eppure fa un ottimo successo. Questo perché? Complice, ovviamente, sarà la novità del metodo, ma la capacità del CT di avvicinare  la sua immagine a quella di una persona normale che semplicemente lavora nel mondo del calcio, deve impattare per forza. Evitare di creare il mito dell’allenatore Luis Enrique aiuta di certo i suoi follower ad interagire con lui in modo più genuino ed umano.

Cosa significherebbe per i tifosi una “comunicazione più umana”?

La creazione del “mito” del calciatore, distante e virtualmente impeccabile in ciò che fa, fa inevitabilmente pagare di più, ma porta con sé delle conseguenze. Proprio perché le aspettative nei suoi confronti sono alte, il tifoso rimane inevitabilmente frustato qualora queste vengano deluse. Le critiche e le esaltazioni esagerate sono all’ordine del giorno.

Una comunicazione più umana e senza filtri, per avvicinare ancora di più l’immagine del calciatore a quello di una persona comune, potrebbe portare critiche meno aspre nei confronti di chi fa semplicemente il suo lavoro e, come tutti, può sbagliare. Ma potrebbe portare anche a diminuire i costi dei tifosi e, conseguentemente, i costi che le società sono costrette a pagare per le prestazioni di uno sportivo.

Ora che la Spagna è fuori dal mondiale, purtroppo però, le dirette Twitch di Luis Enrique sembrano destinate a fermarsi. Ed è un peccato non solo per la particolarità del fenomeno, ma anche perché, come annunciato dal CT, tutti i ricavati delle dirette  verranno donati ai bambini malati di tumore, malattia che ha tragicamente colpito nel 2019 la figlia Xana.

Filippo Ruffolo

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