L’edizione 2017 della competizione di Space Apps Challenge promossa dalla Nasa (l’agenzia governativa civile responsabile del programma spaziale degli Stati Uniti d’America e della ricerca aerospaziale) si è appena conclusa. Si tratta di un hackathon internazionale di 48 ore, dedicato alla tecnologia spaziale e alle sue applicazioni terrestri.
Nasce come international challenge nel 2012 e fa parte dell’Open Government Initiative voluta dal Presidente Barack Obama. I partecipanti sono invitati a lavorare a diverse challanges proponendo innovative soluzioni open-source. A tutti è poi conferito un attestato col titolo di “Galactic Problem-Solver”.
Programmatori, scienziati, designer, storyteller, insegnanti, imprenditori e studenti si sono riuniti per produrre idee e soluzioni innovative a sfide globali per la vita sulla Terra e nello Spazio. Basandosi su un approccio di problem solving collaborativo e open-source.
Hanno partecipano quasi duecento città sparse in tutto il mondo. In Italia le cinque sedi dell’evento, dove è stato possibile partecipare, sono: Roma, Milano, Napoli, Torino. Quest’anno per la prima volta Vicenza. Fondamentale è stata la collaborazione del Consolato generale Usa di Milano e di Confartigianato Vicenza. Si è svolto sabato 29 e domenica 30 aprile. Nel 2016 l’hackathon ha contato più di 160 eventi e 15mila partecipanti in 6 continenti.
Earth | NASA
Il tema di questa competizione 2017 è stato: “La Terra”. Declinato in cinque categorie: Ideare e creare, Attenzione all’ecosistema, I pericoli prossimi venturi, Planetary Blues, Noi e la Terra.
Timothy Tawney, rappresentante della Nasa in Europa, spiega che l’idea nasce dalla volontà di coinvolgere le generazioni più giovani. Infatti, a prendere parte alla «Space Apps Challenge» sono per lo più ragazzi delle scuole superiori e dell’università, abilissimi a navigare tra la miriade di dati consultabili sul portale dell’agenzia statunitense.
Prosegue Tawney: Usiamo queste informazioni soprattutto a livello interno ma dal momento che sono online chiunque nel mondo può scaricarle. Per esempio, abbiamo notato che spesso sono utilizzate dagli insegnanti per i loro corsi. Ma, i possibili impieghi dei giganteschi archivi della Nasa non finiscono qui. I dati raccolti dai nostri satelliti permettono anche di sviluppare diversi settori non direttamente collegati all’industria tradizionale dello spazio.
Il tema di quest’anno è un riconoscimento dell’importanza del nostro pianeta. Un modo per indurre sempre più persone a studiare le implicazioni di ciò che la scienza può fare per salvaguardarlo. L’archivio online dell’agenzia statunitense oggi contiene migliaia di dati e gran parte di essi proviene dalla divisione della Nasa che si occupa delle scienze della Terra. Da sempre all’avanguardia sul fronte degli open data. Proprio per questo la Terra è l’argomento al centro di «Space Apps Challenge 2017». La ricerca nello spazio ci consente di approfondire la nostra conoscenza rispetto a quanto accade sulla Terra. Dall’agricoltura ai movimenti di animali, dalla qualità dell’acqua al clima, dai vulcani ai terremoti. E di migliorare così la vita di milioni di persone.
Alcuni tra Team vincitori dello Space Apps Challenge 2017
A Napoli vince il Nasa Space Apps il primo posto il progetto Sky Tour del team “Pizza Flyers”. Un’applicazione che consente a chi sta volando su un aereo di visualizzare sul proprio smartphone tutti i luoghi di interesse del percorso fino alla meta. Funziona in modalità offline e visualizza musei, montagne, e monumenti.
Secondo posto il team Bee Space che hanno proposto “H.o.m.e. Lab“, un sistema ispirato agli alveari delle api che favorisca il lavoro di gruppo delle persone. Un habitat di ricerca modulare che potrebbe essere la base di stazione di ricerca sulla terra o anche nello spazio. Ottimizzando gli spazi, ecosostenibile del punto di vista energetico con una particolare attenzione alla scelta dei colori per far sentire le persone meglio nell’ambiente di lavoro. Al terzo posto Flying Mice con Cake Home il progetto di una casa a forma di torta fatta con materiali riciclabili, 100% sostenibile. Utile per situazioni di disastri ambientali che si può spostare facilmente, chiudendola come un’ombrello. Space Apps Roam al pimo posto il Team Desperados. Al secondo posto il Team Smartyes e il terzo il Team Ray4U. Premiati con una ricompense in danaro rispettivamente di 1300, 1000 e 700 euro. Messe a disposizione dal consolato.
Felicia Bruscino