“Sono gay e sono un prete cattolico romano”
Il coming out di padre Gregory Greiten, sacerdote del Wisconsin di 52 anni, ha fatto il giro del mondo. Una scelta molto sofferta quella di dichiarare pubblicamente il proprio orientamento sessuale, vissuto per anni come vergogna indicibile. Questo perché secondo il prete la Chiesa nei suoi confronti, e non solo, ha mantenuto un atteggiamento omofobo.
In un column pubblicato sul National Catholic Reporter, in cui ha ribadito la sua omosessualità, ha denunciato in modo esplicito l’omofobia della Chiesa.
Fin dai giorni del seminario negli anni 80, mi è stato insegnato che l’omosessualità è qualcosa di disordinato, indicibile, qualcosa da punire. Gli amici con ‘amicizie particolari’ sono stati immediatamente rimossi dalla scuola a causa di ‘problemi familiari’. Durante il mio ultimo anno, un frate condusse un’indagine per cercare di identificare e punire gli studenti sessualmente attivi. Dopo essere stato interrogato, mi è stato detto direttamente che se fossi stato sorpreso a parlare di questo con altri, sarei stato congedato immediatamente dalla scuola.
A causa della cultura della vergogna e della segretezza intorno alle questioni sessuali in seminario, gli studenti vivevano nella paura e si sentivano costretti a rimanere in silenzio. Era evidente che la dirigenza voleva che tutto fosse messo sotto il tappeto. È stato in questo ambiente segreto che sono cresciuto.
La reazione del sacerdote
La rivelazione di Gregory è stata accolta con approvazione dai parrocchiani che lo hanno applaudito. Una scelta coraggiosa, a cui pochi giorni dopo è seguita la risposta dell’arcivescovo di Milwaukee, Jerome Listecki: “Noi supportiamo padre Greiten nel suo percorso e raccontiamo la sua storia per comprendere e vivere con lui il suo orientamento sessuale. Come insegna la Chiesa chi ha un’attrazione per persone dello stesso sesso deve essere trattato con comprensione e compassione. Come preti che hanno fatto una promessa al celibato, sappiamo che ogni settimana ci sono persone nei nostri banchi che lottano con la questione dell’omosessualità”.
Una risposta non entusiasta, ma neppure di condanna e perciò fondamentale per i sacerdoti gay che vivono nella stessa condizione di padre Gregory. Il prete spiega infatti come secondo lui dovrebbe comportarsi la Chiesa: “I preti della chiesa cattolica romana e del mondo dovrebbero incoraggiare a rompere il muro del silenzio e dire la verità sulla propria identità sessuale. Mi impegnerò a non vivere la mia vita nell’ombra del segreto. Prometto di essere autenticamente me stesso. Abbraccerò la persona che Dio ha creato in me”.
Camilla Gaggero