Addis Abeba – I discorsi alla 36esima Assemblea dell’Unione Africana (UA) indicano la rotta dell’Africa sulle questioni cruciali del continente: l’autosufficienza e la crisi climatica.
A più di duemila metri sul livello del mare, la capitale d’Etiopia Addis Abeba ha ospitato, in questi giorni, la 36esima Assemblea dell’Unione Africana. Il primo ministro etiope Abiy Ahmed Ali ha accolto i presenti con un discorso che segna la rotta dell’Etiopia e dell’Africa.
Dalle prime battute si coglie lo scopo del discorso attraverso tre concetti cruciali: uguaglianza sovrana, unità panafricana e solidarietà economica. Per perseguire questi scopi è necessaria l’Unione Africana, sostiene il primo ministro. Un’unione che possa offrire ai problemi africani soluzioni africane.
Quelle stesse soluzioni africane che hanno portato l’Etiopia a risolvere un duro conflitto interno, fino ad arrivare il 2 novembre 2022 alla Pace di Pretoria, tra il Governo etiope e il TPLF (Fronte Popolare di Liberazione del Tigrè).
Le stesse soluzioni africane invocate da Haile Salessie, di cui il primo ministro ha citato il discorso del 1963:
Sua Maestà Imperiale riconobbe che le future dispute tra i paesi africani sarebbero state del tutto naturali. Ma, ha anche consigliato che, quando sorgono le controversie, lo sforzo per risolverle “deve essere confinato in questo continente e messo in quarantena dalla contaminazione di interferenze non africane.“
Per quanto riguarda il problema dell’autosufficienza, Abiy Ahmed Ali propone la soluzione attuata dall’Etiopia: una massiccia campagna di investimenti per incoraggiare l’allevamento e l’agricoltura urbana. Inoltre i risultati nella produzione di grano concretizzano sempre di più le ambizioni di esportazioni.
Tuttavia, segnala il primo ministro, non tutti i problemi dell’Africa derivano dall’Africa: è il caso della crisi climatica. Ma contro la retorica globale di giustizia climatica, Abiy Ahmed sottolinea nuovamente l’impegno dell’Etiopia.
Complessivamente, sono stati piantati oltre 25 miliardi di alberi in tutto il Paese.
L’impatto potrebbe essere equiparato alla rimozione di 64 milioni di automobili a benzina dalle strade per un anno intero.
Il discorso di Azali Assoumani, presidente delle Comore e nuovo Presidente dell’Unione Africana, muove nella stessa direzione di Abiy Ahmed Ali, toccando i temi cruciali del summit: l’autosufficienza e la crisi climatica.
Di fronte a una crisi globale causata dalla pandemia di COVID19 e dal conflitto russo-ucraino, Assoumani evidenzia i pericoli per lo sviluppo del continente. Soprattutto dal punto di vista della crisi alimentare, le preoccupazioni di Assoumani si concentrano sul timore di vedere l’Africa nuovamente preda della fame e delle diseguaglianze.
Le soluzioni, difficili da attuare, richiedono un approccio “a livello nazionale, regionale e continentale”, in cui a prevalere sia la solidarietà. La via da percorrere, secondo il presidente comoriano, è quella già segnata dal suo predecessore Macky Sall: portare la voce dell’Africa, dell’Unione Africana, alle assemblee delle nazioni.
In occasione della prossima Conferenza delle Nazioni Unite che sarà dedicata, alla fine di quest’anno, alla Grande Muraglia Blu, l’Africa dovrà quindi presentare, per voce della nostra Organizzazione, un fronte unito e proposte concrete in questo settore essenziale per il futuro dei nostri popoli.
Finché sarò presidente dell’Unione Africana, sarò in prima linea.
Volgendo al termine, il discorso di Assoumani si concentra sulla questione dell’autosufficienza. Rispetto al discorso di Abiy Ahmed Ali, quello del presidente comoriano risulta legato a due soluzioni: moltiplicare i negoziati con le organizzazioni interessate – in particolare con la ADB (African Development Bank)- ma, soprattutto, integrare i giovani nello sviluppo dell’Africa.
Portare i giovani africani a interessarsi del grande potenziale agricolo del continente.
Di fronte alle immense sfide che si prospettano per l’Africa, particolare interesse di Assoumani risiede nella condizione delle donne africane, le quali “occupano un ruolo sempre più importante nella creazione di ricchezza del continente“.
Insomma: l’autosufficienza e la crisi climatica sono al centro dell’interesse dell’Unione Africana. Se ne riconosce il valore determinante per i destini del continente e dei popoli che lo abitano.
Forse è vero, come ha sottolineato il discorso di Abiy Ahmed Ali, che:
Oggi, la voce dell’Africa è una guida lungo le molte strade per un mondo migliore.
Gaetano Alfano