Italia Viva per contrastare Report di Sigfrido Ranucci, e forse per vendicarsi dell’inchiesta svolta su Matto Renzi, aspetta il momento opportuno e fa uscire dal cilindro una lettera anonima: si sa, la vendetta è un piatto da servire freddo.
E guarda caso chi è il cavalier servente di Renzi?
Il siciliano Davide Farone, pronto in Sicilia a fare alleanze per le regionali con Fratelli d’Italia, usa la Commissione Vigilanza RAI, il 25 novembre Giornata contro la violenza sulla donna, per sbattere sul tavolo una lettera anonima su Sigfrido Ranucci giunta ai commissari della Vigilanza nel luglio scorso.
E che dice questa famigerata lettera su Sigfrido Ranucci?
Il contenuto fa riferimento a presunte relazioni sessuali di Ranucci con due giornaliste della redazione, che avrebbero subìto mobbing e rappresaglie varie al termine delle relazioni stesse.
Fuortes, nominato amministratore delegato l’8 luglio, in audizione ha detto di non saperne nulla:
“È la prima volta che sento una cosa del genere. Agli atti dell’audit non ho nessun tipo di denuncia, formale o informale”.
Managgia Farone, ha toppato, ma tanto tanto, il perché glielo spiega lo stesso Sigfrido Ranucci in un post:
“Ho denunciato subito, mentre esponenti politici hanno tenuto questa lettera nel cassetto per mesi aspettando la Giornata mondiale sulle donne per renderla nota.
Così, allo scopo di colpire e infangare Report e il sottoscritto, hanno offeso quelle donne che questa ricorrenza vuole tutelare”.
Ha capito Farone?
Il conduttore di Report aveva denunciato subito ai carabinieri il 5 agosto.
Lei perché ha aspettato tanto? Aspettava l’inchiesta su Renzi? Aspettava comandi dall’alto?
“Mihh chi mali figura” e pensare che in Sicilia si sta alleando con Totò Cuffaro, chissà cosa penserà colui che contrastò per primo il giudice Falcone e che è stato ospite delle patrie galere.
La stessa redazione del programma di Report Raitre è intervenuta l’altro ieri:
“Non possiamo tacere su questo fango. Consideriamo ridicole e offensive le parole tratte da uno scritto anonimo che mette in discussione la professionalità di colleghe e ci spiace constatare che queste calunnie abbiano trovato eco all’interno della Vigilanza. Quando il lavoro d’inchiesta è inattaccabile, si tenta di colpire sul personale. Evidentemente diamo fastidio a troppi”
Conclude il conduttore di Report:
«Il sottoscritto e la sua squadra reagiranno a questo attacco come hanno sempre fatto nella loro storia: attraverso il rigoroso lavoro che ha come unico editore di riferimento le cittadine e i cittadini che pagano il canone».
Essere politico non è gettare fango sulle persone che fanno il loro mestiere con serietà e dedizione pur rischiando la propria vita.
Essere politico è una missione, un politico prima di parlare a vanvera, fa il suo mestiere, se ha fatto bene le sue indagini, se è convinto che quella lettera anonima corrisponde al vero, denuncia a chi di dovere.
Gli uomini come lei in Sicilia sono definiti benissimo da Andrea Camilleri:
“Mentre il rigore morale e l’onestà non sono contagiosi, l’assenza di etica e la corruzione lo sono, e possono moltiplicarsi esponenzialmente con straordinaria velocità “
Nel romanzo ‘Il giorno della civetta’ di Leonardo Sciascia il padrino Mariano esprime il suo rispetto per il protagonista il capitano Bellodi:
” Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i ( con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà….”
Lei di quale categoria fa parte?
Solidarietà alle due giornaliste infangate e a tutta la redazione di Report.
Siamo noi che paghiamo il canone che dobbiamo valutare una trasmissione.
Nessuno si erga a giudice è compito della Magistratura fare luce sulle inchieste di Report.