La guerra in Ucraina si fa sempre più complessa. Alle truppe russe si sono aggiunte quelle nordcoreane, inviate da Kim Jong-un per sostenere l’offensiva di Putin. Ma l’alleanza tra i due Paesi sembra scricchiolare. Secondo l’intelligence ucraina, almeno 30 soldati nordcoreani sono morti o rimasti feriti in combattimento, rivelando una situazione critica e un’integrazione problematica tra le forze. Le immagini diffuse da Kiev mostrano un quadro preoccupante: soldati impreparati, facili bersagli e episodi di fuoco amico. La guerra in Ucraina si trasforma così in un terreno di scontro non solo tra Russia e Ucraina, ma anche tra le diverse fazioni che sostengono Mosca.
Soldati impreparati e facili bersagli
Le forze nordcoreane, inviate in Russia per sostenere le operazioni militari contro l’Ucraina, si trovano coinvolte in uno scenario di guerra cruento. Nella regione russa di Kursk, a ridosso del confine ucraino, almeno 30 soldati nordcoreani sono rimasti uccisi durante un fine settimana di intensi combattimenti, secondo quanto riportato dall’intelligence ucraina. Si tratta della prima volta che Kiev documenta perdite di tale entità tra le file nordcoreane.
Le truppe nordcoreane si muovono nei campi aperti senza adottare particolari precauzioni, un comportamento che le rende facili obiettivi per le forze ucraine. “Un bersaglio perfetto per l’artiglieria e i droni”, ha dichiarato un comandante ucraino. A differenza delle truppe russe, che cercano riparo e si muovono in piccoli gruppi, i soldati nordcoreani avanzano senza paura, ignorando i pericoli imminenti.
Secondo gli operatori ucraini di droni, i soldati nordcoreani reagiscono in modo inefficace agli attacchi: molti di loro sparano indiscriminatamente contro i droni invece di nascondersi o fuggire.
Le immagini delle perdite e le accuse di Kiev
Le forze ucraine hanno diffuso immagini e video che mostrano corpi di soldati nordcoreani e russi uccisi nella regione di Kursk, occupata ormai da mesi dall’esercito ucraino. L’intelligence di Kiev sottolinea che tali perdite sono un segnale della difficoltà di Mosca nel mantenere un’efficace alleanza con le forze di Pyongyang.
Il portavoce del consiglio per la Sicurezza nazionale USA, John Kirby, ha dichiarato alla stampa che le truppe nordcoreane si trovano, nella regione del Kursk, nelle “prime linee” e “impegnate nei combattimenti”.
Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, un numero significativo di soldati nordcoreani è stato integrato nelle unità combinate russe per partecipare agli assalti nella regione di Kursk. Per ora la loro presenza sembra limitata a questa zona, sebbene ci siano segnali di un possibile coinvolgimento futuro in altri settori del fronte.
Tensioni tra alleati: fuoco amico e incomprensioni
L’alleanza tra truppe russe e nordcoreane non è priva di attriti. Secondo l’intelligence ucraina, nei giorni scorsi si è verificato un grave episodio di fuoco amico. La barriera linguistica e la mancanza di coordinamento sono state indicate come le principali cause dell’incidente.
In risposta a questi problemi, l’esercito russo ha implementato protocolli di sicurezza speciali per proteggere le unità nordcoreane e migliorare la collaborazione tra le forze. Secondo gli esperti, l’integrazione di truppe straniere senza adeguata preparazione continua a rappresentare un rischio per l’efficacia complessiva delle operazioni militari russe.
Obiettivi strategici di Mosca e le dichiarazioni di Pyongyang
Nonostante le difficoltà sul campo, il ministro della Difesa russo Andrei Belousov ha ribadito l’intenzione di Mosca di occupare completamente le regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia entro il 2025. Questi obiettivi, annunciati da Vladimir Putin, riflettono la determinazione del Cremlino a portare avanti la guerra a qualsiasi costo, inclusa la cooperazione con alleati come la Corea del Nord.
Intanto, Pyongyang continua a sostenere la Russia inviando uomini e risorse. Tuttavia, molti di questi soldati sono inesperti e impreparati per affrontare una guerra di questa portata, una condizione che li rende estremamente vulnerabili.
La guerra e il suo impatto devastante
La guerra in Ucraina, ormai in corso da oltre mille giorni, ha lasciato una scia di distruzione e morte. L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha recentemente commentato la situazione, definendo l’Ucraina “un luogo di demolizione” e sottolineando quanto tempo e risorse saranno necessarie per la ricostruzione. Trump ha anche promesso di parlare sia con Putin che con Zelensky per mettere fine al conflitto, pur non entrando nei dettagli di una possibile mediazione.
La presenza di truppe nordcoreane nel conflitto russo-ucraino evidenzia le crescenti complessità e le alleanze controverse che caratterizzano questa guerra. Con gravi perdite e tensioni interne, l’efficacia di questa collaborazione appare tutt’altro che garantita, mentre il bilancio umano e materiale del conflitto continua a crescere in modo inesorabile.