Soldatessa israeliana accerchiata da ebrei si difende da sola

Female Israeli Soldier Ninja Moves on Ultra Orthodox Jewish Protesters






Soldatessa israeliana fronteggia coraggiosamente, un folto gruppo di ebrei ortodossi che la accerchiano minacciosi, con mosse di autodifesa. 

 

Lo scorso lunedì, a Gerusalemme, Nomi Golan, una soldatessa israeliana fuori servizio, tentava di far passare un’auto bloccata da un gruppo di manifestanti ebrei ortodossi che ostruivano il passaggio per protesta contro l’arresto di due studenti.

In Israele, è molto comune che gli ultraortodossi siano discriminatori nei confronti delle donne. Nei quartieri più integralisti (detti quartieri haredi),di consueto, vietano alle donne di salire su alcuni autobus, si scagliano contro messaggi pubblicitari rappresentati da donne ed alle cerimonie pubbliche dell’esercito, ove vi sono donne soldato, i commilitoni di queste frange, abbandonano tali manifestazioni se le colleghe cantano anche loro. Si possono trovare affissi cartelli che indicano alle donne di camminare dall’altro lato della strada. Insomma quasi una sorta di “apartheid”.




Nel video si può ben vedere che la soldatessa è costretta a difendersi da questi oltranzisti e maschilisti, che la accerchiano urlandole offese, chiamandola “tr*ia” e “shiksa”. Questo termine nella loro lingua significa abominio, ma in realtà, indica una donna bionda con gli occhi chiari, quindi non di razza ebrea, o se lo è, non ortodossa.

Questi “Timorati di Dio”, significato della parola haredi, con la quale si definiscono gli ultraortodossi, per motivi religiosi, si dedica prettamente allo studio delle sacre scritture, non lavora e vive di sussidi sociali, non si occupa di politica ed ha come unico scopo continuare le proprie tradizioni.




E’ scandaloso solo pensare che in paesi, che si credono o si sentono progrediti, pullulino ancora oggi di questi atti discriminatori con magari la scusante della religione. La civiltà di un popolo la si riconosce per il rispetto che ha nei confronti di qualsiasi genere a prescindere da qualunque credo. Un popolo come gli ebrei non dovrebbe permettersi o permettere alla loro razza di comportarsi come quelli che sono stati i loro aguzzini.

La civiltà, in assoluto, non dovrebbe mai fare differenze di alcun genere. Chissà se le loro donne, che già hanno iniziato a sfidarli, riusciranno come madri ad educare le future generazioni ad una eguaglianza. Chissà, magari le loro figlie diventeranno delle soldatesse come Nomi Golan.

 

 

Raffaella Presutto

 

 

 

 

 

 

 

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