«Siamo soggetti di diritto internazionale», «Non riconosco l’autorità dei carabinieri», «l Dpcm è un atto amministrativo», «Sono una persona umana», «Siamo diplomatici». Questi sono alcuni dei cavalli, o meglio cavilli, di battaglia dei nuovi rivoluzionari, quelli alternativi, i furbacchioni insomma.
Sì, perché i personaggi che si pavoneggiano citando leggi a proprio favore dimenticandosi che esse sono inserite in maniera sistematica all’interno di un ordinamento, non possono essere definiti in altro modo.
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I Soggetti di Diritto Internazionale
Il diritto internazionale è il prodotto della volontà degli Stati. Non c’è un organismo giuridico alle spalle, non c’è un Parlamento mondiale che emana le leggi internazionali. Rappresenta l’impegno che ogni nazione, liberamente, accetta di assumersi sottoscrivendo trattati, accordi o rispettando delle consuetudini.
Nella piramide immaginaria dei soggetti di diritto internazionale, gli individui sono all’ultimo scalino. E, in merito, la Dottrina non è poi così concorde: la maggioranza, infatti, sostiene che non esistano neppure. Al primo posto abbiamo gli Stati, sovrani e indipendenti. Poi, le Organizzazioni internazionali (Ue, Onu, Nato, Oms ecc.), gli insorti ed i Movimenti di liberazione nazionale.
Le persone fisiche
E gli individui? Il riconoscimento della soggettività internazionale agli individui ha iniziato a svilupparsi dopo la Seconda guerra mondiale. Gli abominevoli crimini che ne conseguirono accesero negli Stati la consapevolezza di dover riconoscere universalmente dei diritti fondamentali all’essere umano. Con questi presupposti venne proclamata la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo il 10 dicembre 1948.
Da allora in avanti, i singoli individui iniziarono ad essere riconosciuti come soggetti di diritto internazionale, seppure con un campo d’azione estremamente ridotto. I diritti associati all’individuo rientrano dunque nelle libertà fondamentali che ogni Stato dovrebbe riconoscere e garantire. Tuttavia, lo status di soggetto di diritto internazionale, che appartiene quindi ad ognuno di noi, non fa venir meno gli obblighi e i doveri che l’individuo ha nei riguardi dello Stato in cui vive.
Libertà di circolazione
Nel nostro ordinamento giuridico è la Costituzione, in particolare l’art. 16, che parla chiaro in materia di libertà di circolazione:
Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche.
Ogni cittadino è libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge.
Non sono mancate le critiche ai Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm) che, in qualità di atti amministrativi privi di forza di legge, non avrebbero potuto limitare le libertà garantite costituzionalmente. Dimenticando tuttavia che, il Parlamento, quando ancora esercitava la propria funzione, ha deliberato il Decreto Legge 23 Febbraio n. 6 (che istituiva la c.d. zona rossa), convertito poi in Legge il 5 marzo 2020. I Dpcm successivi, agendo in delega a questa legge, sono stati utilizzati dal Governo come strumenti idonei a contrastare l’emergenza sanitaria.
Corpo diplomatico
Gli agenti diplomatici sono una categoria di persone fisiche che per ovvie ragioni godono di particolari immunità, poiché operano come rappresentati di Stato. La Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche del 1961, infatti, obbliga lo Stato ospitante a rinunciare all’esercizio delle proprie prerogative, affinché l’agente diplomatico lavori liberamente all’interno del territorio.
Il possesso del passaporto diplomatico garantisce il riconoscimento di tali immunità. Difficilmente un corpo diplomatico in missione, durante un controllo, risponderà al pubblico ufficiale «Andiamo a fare la spesa, poi una passeggiata». Pertanto, l’essersi autodeterminati agenti diplomatici (di sé stessi) oltre a non avere alcuna valenza sotto il profilo internazionale, non esime il soggetto dagli obblighi di legge vigenti nello Stato.
Le conseguenze per i quattro individui del noto video, infatti, non hanno tardato ad arrivare: sanzione amministrativa, denuncia per resistenza a pubblico ufficiale, per interruzione di pubblico servizio e per violazione della privacy dei militari ripresi senza consenso.
Arianna Folgarelli
Signora Arianna, lei trascura il fatto che non esiste nessuna legge in costituzione che obbliga ad avere e riconoscere un governo e un parlamento. Come riporta la carta dei diritti dell’uomo ogni individuo può autodeterminarsi anche perché fa parte del popolo stesso. E le ricordo che in nessun caso come espresso nell’art 13 oltre che sulla carta dei diritti dell’uomo neanche una emergenza sanitaria una legge può imporre di indossare sulla propria persona un dispositivo di limitare o ledere la sua privacy e dignità. Oltre che in essere vige la legge tulps art32 legge antiterrorismo che vieta di coprire il volto e di essere identificabili a vista, esiste il trattato di oviedo, dato che lei diffonde notizie, è suo dovere essere informata che queste sono legge di primo ordine mentre un dpcm è di secondo ordine per cui ogni effetto non può prevalere finché le leggi di primo ordine non vengono abrogate inoltre se i dpcm fossero convertiti in legge la legge più vecchia prevale. Ricordo anche che questo governo è illegittimo se fa presente che il rispetto delle regole va applicato allora vanno rispettate tutte e per tutti, per cui dato che in UCC è stato depositato un atto di pignoramento di tutti i governi banche ed istituzioni col nome di OPPT one people public trust mai contestate nel dicembre 2012 cosa ne dice? Dal momento che operano in modo fraudolento è mostro diritto e dovere far rispettare tutte le leggi soprattutto se depositate in UCC il codice universale delle leggi mondiali. Per schiarire ulteriormente le idee, nel caso non me fosse a conoscenza dopo queste elezioni sono state bypassati i diritti del popolo istituendo un governo con un presidente del consiglio mai candidato e mai eletto direttamente dal popolo, per cui è legittimo che l’individuo non lo riconosca, e dal momento che i funzionari dello stato corporation non operano in onore sotto giuramento della costituzione, questo ancora una volta da il diritto a non riconoscere più un’ autorità che non svolge un dovere di pubblico servizio, anche se per essere corretti sono una corporazione privata proprio come l’italy republic of, spa, che si arroga il diritto di amministrare i trust (soggetti giuridici) come fosse esseri umani, e sappiamo che qualsiadi giurisdizione può amministrare solo il pezzo di carta documento e chi si riconosce in quello. Detto questo le auguro di informarsi bene perché qui chi non è d’accordo lede i diritti di essere umano propri e altrui.
L’articolo termina con: “violazione della privacy dei militari ripresi senza consenso”. Proporre un errore grossolano come questo al lettore-che ci può credere- dimostra che chi ha scritto l’articolo non conosce pienamente la legge, specialmente circa la privacy. I militari in quel caso potevano essere ripresi e registrati anche senza il loro consenso, perchè appunto, non va chiesto il consenso se si è in luogo pubblico o privato (casa propria) infatti, il Garante della Privacy con nota 14755 del 5 giugno 2012 pubblicata nella Newsletter n.359 del 7 giugno 2012 sancisce:“I funzionari pubblici e i pubblici ufficiali, compresi i rappresentanti delle forze di polizia impegnati in operazioni di controllo o presenti in manifestazioni o avvenimenti pubblici(posti di blocco o controllo), possono essere fotografati e filmati”. I soggetti dentro il suv sono stati condannati per violazione della privacy non per quello che è scritto sull’articolo (cioè che hanno ripreso i cc senza consenso) , ma per averne diffuso le immagini senza il loro consenso (art. 167). Per il resto dell’articolo un plauso per la chiarezza.
Commento un articolo di questa fatta solo perchè ho tempo da perdere: asserire che al primo posto nella scala delle Leggi vengano gli Stati è una bugia bella e buona: finché ci sarà chi paga gente che scrive castronerie del genere, l’informazione veritiera è in pericolo.