Una manciata di gradi sopra lo 0 a San Pietroburgo. Era da tempo che non passavo dalla città edificata dallo zar Pietro il Grande. L’effetto che fa è particolare, percepisco una strana sensazione, un qualcosa di nuovo che mi preoccupa e che non avevo mai provato in questa parte del mondo: apatia, torpore e indolenza. È come se, tra l’Aleader Nevsky, Piazza del Palazzo e Porta di Mosca, la gente si trascinasse robotizzata, spinta da un flusso incorporeo e cupo.
A cena, a casa di Donat e Arina, una coppia di amici che non vedevo da tempo, non posso evitare di condividere questa sensazione: “Donat, the city is different”. “No”, risponde Donat, “the country is different. Our people are different”. Si alza e ritorna con la proposta di bere un po’ di vodka in uno dei modi più tradizionali del posto. “Vodka senza spuntini? Soldi buttati”. Così dice un famoso detto russo, per questo ha con se se un vassoio di pane di krupà, aglio, cetriolini, lardo, pancetta e… caviale nero, perché dopo così tanto tempo senza vedersi, l’occasione è speciale.
Arina è una psicologa, tra un bicchiere e l’altro, mi espone il suo punto di vista sull’attuale tessuto sociale russo. Mi dice che il paese ha sempre avuto determinati problemi come la depressione, ma non ricorda un periodo drammatico come quello attuale, e soprattutto, sottolinea come il Governo stia peggiorando la situazione.
Le statistiche dicono che il 30% dei russi è incline al suicidio a causa della depressione. Il 30% rappresenta 45 milioni di persone che hanno bisogni di farmaci antidepressivi.
Dalla fine di settembre, poco prima del picco della stagione deprimente (facile capire il perché), il Governo ha imposto severe restrizioni sulla vendita di questi farmaci. Una persona costretta ad affrontare questo problema, adesso, deve pagare quasi interamente il costo delle visite mediche e degli antidepressivi. È molto difficile per una persona depressa decidere di trascorrere qualche ora della propria vita da un medico, per poi comprare un farmaco che potrebbe non essere disponibile in ogni farmacia. Quindi, coloro che soffrono di depressione e hanno bisogno di antidepressivi si affidano a cicli continuamente interrotti, rendendo vani tutti gli sforzi per riportare quelle persone alla vita normale.
In Russia, il numero di persone che hanno familiarità con la depressione è cresciuto costantemente. Uno degli psichiatri più conosciuti della Russia, Zurab Kekelidze, ha predetto che la depressione diventerà la seconda causa di disabilità. Medici e media locali raccomandano continuamente uno stile di vita sano, esercizi fisici, corsa, canto, ballo, buon sonno e una buona dieta. Ma il costo della vita si fa sentire, soprattutto per persone che si ritrovano ad affrontare problematiche come la depressione, e allora cosa rimane? La verità è che da queste parti, è molto più semplice cercare riparo nell’alcool o nelle droghe, mentre la propaganda di uno stile di vita sano lascia il tempo che trova.
Tutti gli specialisti che hanno commentato le ultime decisioni del Ministero della Salute convengono sul fatto che coloro che soffrono di depressione troveranno molto più difficile ottenere i farmaci di cui hanno bisogno in tempo. Forse è riduttivo sperare che chi ha bisogno di cure mediche scelga di andare in palestra, in un teatro o in una piscina invece di rivolgersi a spacciatori o di affogare nell’alcool. Na sdarovie!