Palazzo degli orrori’ metafora di una Società schizofrenica, oltre ogni Limite

Troppe finte madonne, sconvolte da TV spazzatura e merda mentale, frustrazioni da casa chiesa e sessi spesso zittiti. Questi corvi che non hanno mai imparato a volare.

 

Giovanna Mulas

Di Giovanna Mulas 

 

Ahi serva Italia, di dolore ostello!. Me ne occupai qualche mese fa, tra polemiche e minacce pubbliche e in privato: Lanusei, dove vivo, prostituzione minorile e pedofilia recidiva.

Paradossalmente, l’attacco peggiore lo ebbi da parte di un sindaco pronto a lavarsene le mani (“Lanusei non è così”) e certa stampa complice, servizio sociale “all’oscuro della situazione” (Cit.), nonché da un gruppo sparuto di ‘madri’ e ‘insegnanti’ alla deriva, dal bullismo facile, evidentemente toccate dalla situazione. Come toccate lo stabiliranno le indagini delle forze dell’ordine quindi il corso degli eventi.

Omertà: “io non sapevo”,”le vedevo ma non avrei pensato che…”, catarsi: “l’hai scritto per farti pubblicità”, indifferenza: “se lo scrivi ti fai dei nemici”. Madri Nonmadri di una società complice e degradata, figlie del silenzio forse abusate a loro volta, comunque non in grado di difendere i propri figli e il più debole in genere.

Eccoci, ancora. Accanto alla cella del Gran Macho pedofilo lascerei vegetare, davanti a uno specchio perennemente in luce, TUTTE le madri del ‘palazzo degli orrori’, metafora di società allo sbando. Queste coniglie al mondo senza far rumore, o dal trucco firmato e i tacchi da letto. Eccole, quelle che ai figli non parlano ma regalano, quelle che ne lavano via l’innocenza profumandosi la coscienza e senza guardare, che ne puliscono i lividi e tentano, per vergogna, di ricucirne le deflorazioni. E i vicini delle madri, che vedevano, e gli amici che ascoltavano, e i preti confessori e le maestre e certi medici e…e… . Ma ancora troppe, le Nondonne allo specchio, qui tra noi, che madri per natura siamo e comunque: indegne bambole custodi e Giuda…ne conosci qualcuna? Non attendere che il gallo canti tre volte… .Mi domando costantemente (domanda retorica, la mia) Cosa, COSA ci ha abituate, in quanto donne, alla violenza, al concetto che il dover subire sia da donna buona e giusta, e che la donna sia, solo perché nata donna, destinata alla sofferenza. Madri violentate, mentalmente e/o fisicamente, che fisiologicamente destineranno i propri figli a subire a testa bassa. Chiediamoci quanto peso abbiano, in una società facilmente plagiabile ché fondamentalmente fragile e confusa; le scelte, le ‘direttive’ di religione e mala politica. Troppe finte madonne, sconvolte da TV spazzatura e me*da mentale, frustrazioni da casa chiesa e sessi spesso zittiti. Questi corvi che non hanno mai imparato a volare. E ogni abuso che un innocente subisce nel silenzio –tutti i minori sono figli di tutti noi adulti- rappresenta, per troppe pu*tane senza gloria, opportunità di cambiamento non colta.

 Ritengo urgente il riappropriarci di quel Femminino sacro sempre stato nostro nonostante infangato, dimenticato. E intanto davvero cali, dove dimenticanza e legge degli uomini non basta, la spada della Natura: unica punizione degna.Il grado di civiltà di una Nazione si misura sulla protezione garantita al più debole, all’indifeso.Questo siamo Amici miei, e su questo invito a riflettere, non dimenticare: ‘palazzo degli orrori’, simbolo e mappa di una Società che ha definitivamente perduto il senso della realtà e la comunione, Società marcia fino al midollo, indifferente e individualista, che merita la punizione più dura.

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