Quando si dice: oltre il danno la beffa. Non solo in Italia si muore sempre di più e sempre più spesso a causa dell’inquinamenti dell’aria, ma molto probabilmente, a breve, i cittadini saranno anche chiamati a pagare multe salatissime a causa delle mancate misure per far rientrare l’emergenza smog. A causa dei periodi di sforamento sempre più lunghi e dei livelli di inquinamento sempre più critici rischiamo, infatti, una possibile infrazione dell’Unione europea. E non si tratterebbe di brustolini, bensì di un miliardo di euro.
Da tanto si parla se governo e regioni non dovessero adottare le misure necessarie ad arginare la situazione ormai disastrosa. L’inquinamento atmosferico è infatti il principale fattore ambientale di rischio per la salute delle persone.
Secondo le stime dell’Agenzia europea per l’ambiente (Eea), riportate dalla stessa Commissione all’interno del rapporto sull’Ambiente “Qualità dell’aria in Europa 2016″, in Italia sono state 66.630 le morti premature imputabili alle concentrazioni di particolato fine, 21.400 quelle imputabili alle concentrazioni di biossdo di azoto e 3.380 dovute alle concentrazioni di ozono. Una strage che avrebbe dovuto mettere da subito in allarme e in azione autorità e istituzioni. Ma come spesso succede nel nostro Paese i problemi seri passano in secondo piano.
Così eccoci qui, a poche settimane da inizio anno, con ben 9 città italiane oltre la soglia del limite giornaliero previsto per il Pm10 (dossier di Legambiente) e intere regioni a rischio smog. Le polveri sottili registrate nei primi giorni dell’anno sono, infatti, in alcuni casi, anche tre volte superiori al consentito e la qualità dell’aria è talmente pessima che, ancora una volta, la Pianura Padana risulta essere la zona più inquinata d’Europa.
A preoccupare Bruxelles sarebbe proprio l’indolenza e l’incompetenza con cui governo e regioni continuano a (non) affrontare una questione che ogni giorno mette a rischio la salute di sempre più cittadini.
Il Movimento 5 Stelle ha presentato in tal senso una risoluzione alla Camera dei Deputati per porre la massima attenzione su questo problema e spingere il governo ad attuare misure concrete per abbattere la concentrazione di polveri sottili presenti nell’aria. In particolare riferendosi alla Pianura Padana, un’area ad altissimo rischio che riguarda quasi 24 milioni di abitanti. Oltre a questo intervento il Movimento 5 Stelle ha chiesto anche la pubblicazione a norma di legge dei dati d’inquinamento aggiornati nelle varie città e aree, dei dati di emissione aggiornati di tutti gli impianti presenti (industriali-energetici-rifiuti), nuovi studi sanitari ed epidemiologici con il coinvolgimento dell’Istituto Superiore della Sanità.
Quello dello smog è un problema grave, che necessiterebbe di una visione strategica a lungo termine, di un piano strutturato, che punti alla riqualificazione energetica e alla transazione da fonti fossili a fonti rinnovabili, di un obiettivo comune e condiviso: il benessere dei cittadini e la tutela della salute del nostro Pianeta, come primo e insindacabile punto di partenza dell’azione politica, Purtroppo, a quanto pare, a chi ci governa oggi tutto questo sfugge o non interessa. E a pagarne le conseguenze ancora una volta saranno i cittadini: con le loro tasse e la loro salute.
Di Mirko Busto
Quando si dice: oltre il danno la beffa. Non solo in Italia si muore sempre di più e sempre più spesso a causa dell’inquinamenti dell’aria, ma molto probabilmente, a breve, i cittadini saranno anche chiamati a pagare multe salatissime a causa delle mancate misure per far rientrare l’emergenza smog. A causa dei periodi di sforamento sempre più lunghi e dei livelli di inquinamento sempre più critici rischiamo, infatti, una possibile infrazione dell’Unione europea. E non si tratterebbe di brustolini, bensì di un miliardo di euro.
Da tanto si parla se governo e regioni non dovessero adottare le misure necessarie ad arginare la situazione ormai disastrosa. L’inquinamento atmosferico è infatti il principale fattore ambientale di rischio per la salute delle persone.
Secondo le stime dell’Agenzia europea per l’ambiente (Eea), riportate dalla stessa Commissione all’interno del rapporto sull’Ambiente “Qualità dell’aria in Europa 2016″, in Italia sono state 66.630 le morti premature imputabili alle concentrazioni di particolato fine, 21.400 quelle imputabili alle concentrazioni di biossdo di azoto e 3.380 dovute alle concentrazioni di ozono. Una strage che avrebbe dovuto mettere da subito in allarme e in azione autorità e istituzioni. Ma come spesso succede nel nostro Paese i problemi seri passano in secondo piano.
Così eccoci qui, a poche settimane da inizio anno, con ben 9 città italiane oltre la soglia del limite giornaliero previsto per il Pm10 (dossier di Legambiente) e intere regioni a rischio smog. Le polveri sottili registrate nei primi giorni dell’anno sono, infatti, in alcuni casi, anche tre volte superiori al consentito e la qualità dell’aria è talmente pessima che, ancora una volta, la Pianura Padana risulta essere la zona più inquinata d’Europa.
A preoccupare Bruxelles sarebbe proprio l’indolenza e l’incompetenza con cui governo e regioni continuano a (non) affrontare una questione che ogni giorno mette a rischio la salute di sempre più cittadini.
Il Movimento 5 Stelle ha presentato in tal senso una risoluzione alla Camera dei Deputati per porre la massima attenzione su questo problema e spingere il governo ad attuare misure concrete per abbattere la concentrazione di polveri sottili presenti nell’aria. In particolare riferendosi alla Pianura Padana, un’area ad altissimo rischio che riguarda quasi 24 milioni di abitanti. Oltre a questo intervento il Movimento 5 Stelle ha chiesto anche la pubblicazione a norma di legge dei dati d’inquinamento aggiornati nelle varie città e aree, dei dati di emissione aggiornati di tutti gli impianti presenti (industriali-energetici-rifiuti), nuovi studi sanitari ed epidemiologici con il coinvolgimento dell’Istituto Superiore della Sanità.
Quello dello smog è un problema grave, che necessiterebbe di una visione strategica a lungo termine, di un piano strutturato, che punti alla riqualificazione energetica e alla transazione da fonti fossili a fonti rinnovabili, di un obiettivo comune e condiviso: il benessere dei cittadini e la tutela della salute del nostro Pianeta, come primo e insindacabile punto di partenza dell’azione politica, Purtroppo, a quanto pare, a chi ci governa oggi tutto questo sfugge o non interessa. E a pagarne le conseguenze ancora una volta saranno i cittadini: con le loro tasse e la loro salute.