Il figlio di Jan Bencik ha scoperto un modo per rendere utili i social media. Attraverso il loro utilizzo, infatti, si può tracciare e doxare i profili dei filofascisti, in Slovacchia.
L’estrema destra in Slovacchia, anche in Europa, ha ricevuto parecchi consensi.
Bencik ha scovato immagini di slovacchi, tatuati con numeri codificati e immagini neonaziste. Gli antifascisti, così, hanno iniziato a creare nuovi modi per affrontare l’Estrema Destra.
Slovacchia: Bencik, il cacciatore dei filofascisti
Secondo le ricerche compiute da Bencik, ci sarebbero filofascisti seduti al Parlamento di Slovacchia. Essi farebbero parte del partito popolare “La Nostra Slovacchia” di Estrema Destra, con radici neo-naziste.
Infatti, con le elezioni di marzo 2016, il partito è riuscito ad ottenere l’8% del voto popolare e 14 posti nel Consiglio Nazionale, il parlamento slovacco.
Il consenso della popolazione è cresciuto, specie se il partito inneggia a slogan anti-Europa e razzisti. Molti dei filofascisti ricoprono ruoli importanti negli edifici governativi e in comitati parlamentari come quella per l’avanzamento dei diritti umani.
La Slovacchia non è l'Africa!
Questo è solo uno dei post online del partito.
Bencik è stato più volte minacciato di morte. Pugni, sparatorie e rappresaglie di violenza, sono solo alcune delle promesse fatte al cacciatore di filofascisti. Egli è stato costretto a vivere per lungo tempo, sotto la protezione delle forze dell’ordine.
Dalle ceneri del Nazismo
Il partito “Nostra Slovacchia” è stato fondato sette anni fa da Marian Kotleba, un neo-nazista convinto.
I membri di quel partito erano soliti marciare nei villaggi e nelle città, a passo dell’oca, con uniformi neri modellati su quelli indossati dalla Guardia di Hlinka. Quest’ultimi erano militari della Prima Repubblica Slovacca, stato satellite nazista, durante la Seconda Guerra Mondiale.
Oggi, le loro uniformi sono verdi e il loro slogan non è più rivolto contro gli ebrei, ma contro i rom. Quest’ultimi sono considerati terroristi e la Nato, insieme agli Stati Uniti e a Israele sono nemici che complottano contro la Slovacchia.
Ultranazionalisti, gli aderenti al partito di Estrema Destra di Kotleba, hanno svolto la propria campagna elettorale, inneggiando a slogan xenofobi e populisti. Non solo i rom, ma anche tutte le minoranze etniche, compresi i musulmani, sono presi di mira.
Lotte per la leadership politica del partito si avvicendano tra Stanislav Micev, antisemita e xenofobo, e Marian Kotleba.
Per Micev, il sistema politico ideale era quello di Jozef Tiso, il governo neo-nazista, in cui furono deportati oltre 75.000 ebrei. Nel 1944, si attivò una rivolta partigiana comunista e antifascista che portò alla cacciata dei tedeschi e alla fine del governo neo-nazista.
I valori dell’Antifascismo sono ancora forti
Il sentimento antifascista è ancora molto forte.
Un migliaio di antifascisti, a marzo, hanno deciso di riunirsi nel centro di Bratislava per una manifestazione pubblica contro Kotleba. Di fronte a loro, un monumento dedicato ai morti antifascisti durante la guerra. Una bandiera con una svastica ritrattata e un trattino a dividerla sventola liberamente.
Dite ad alta voce e dite chiaramente, i rifugiati sono benvenuti qui
Hanno esclamato a gran voce i partecipanti di tale manifestazione, mentre marciavano per la città. Arrivati a una piazza, canti antifascisti hanno ricordato coloro che si sono sacrificati per una Slovacchia libera.
Intanto, il rischio che i neo-nazisti vincano le elezioni rimane molto alto.
Tamara Ciocchetti
http://www.aljazeera.com/indepth/features/2017/05/fighting-slovakia-online-streets-170529083248638.html